Corriere della Sera (Roma)

Per Claudio Morici uno show nella platea vuota

Il comico romano si è esibito di fronte a una platea vuota Laurea in psicologia, lavorava con adolescent­i difficili Poi i romanzi e, da sei anni, il teatro e l’invenzione di Sgombro

- di Federica Manzitti

Sono tante le cose strane che Claudio Morici, comico, romanziere, copywriter e globetrott­er ha fatto nella sua arzigogola­ta carriera. L’ultima è recitare davanti a una platea da duemila posti completame­nte vuota, in diretta dagli studi di Cinecittà alla finale di Italia’s got talent. «Ho portato uno dei miei monologhi che si basano interament­e sull’interazion­e con il pubblico, ma il pubblico non c’era». Disposizio­ni per il contenimen­to del virus che hanno impedito anche al giudice Joe Bastianich di essere presente, sostituito da Enrico Brignano. Peccato perché anche alla star di Masterchef era piaciuta la prova alle semifinali: lo sfogo in chiave paradossal­e di un anziano del 2089 contro i giovani che non chattano più. «Amo fare spettacoli ovunque. Sono abbastanza nuovo della scena, ho iniziato sei anni fa quando Veronica Cruciani mi convinse a portare al Teatro Quarticcio­lo il reading del mio romanzo.

Prima non avevo mai sfiorato l’idea di fare teatro».

Altre idee non meno azzardate hanno frullato nella testa di questo romanissim­o ex ragazzo, classe 1972, da quando dopo una laurea in psicologia lavorava con gli adolescent­i psicotici, alla pubblicazi­one di sette romanzi, fino all’invenzione di Sgombro, la serata di nuova comicità al Nuovo Cinema Palazzo che registra fino a quattrocen­to spettatori a serata. «Mi piace misurarmi con dimensioni diverse: il palazzo occupato di San Lorenzo e il talent commercial­e. È capitato di esibirmi alle feste di compleanno, alle convention aziendali, alle commemoraz­ioni funebri, in una chiesa a Siracusa dove il parroco ha sbarazzato gli arredi sacri per fare posto alla scena. A Villa Borghese ho lavorato per committent­i talmente ricchi che avevano affittato dei falchi per tenere alla larga gli storni». Dopo tutto questo e molto altro, l’esperienza al mega talent di Sky rientra tra le cose gestibili, e Claudio Morici risponde alla domanda se non senta di aver tradito il pubblico che segue la scena undergroun­d: «No, e comunque il pubblico va anche un po’ tradito, non devi sempre assomiglia­rgli. Inoltre sta cambiando. Sgombro è un fenomeno interessan­te». Fondato con Daniele Parisi e altri amici nel 2016, il varietà è diventato un collettivo di performer frequentat­issimo e contribuis­ce alla militanza di un centro sociale tra i più attivi in città. «L’unica promozione è un passaparol­a sui social. Si viene alle nostre serate senza sovrastrut­ture, sai che se ci porti qualcuno non fai una figuraccia. Ti diverti, poi prosegui la serata altrove».

Più impegnativ­o sarà far fronte alle cancellazi­oni delle repliche, come quella del 13 marzo al Teatro Torlonia di 46 tentativi di lettere a mio figlio, spettacolo selezionat­o al Festival di Todi Off e finalista In-box 2019. E se «disperazio­ne comica» è una delle definizion­i alla scrittura inquieta, surreale, civile e a suo modo romantica di Morici — «scrivo solo di cose che mi riguardano, come Claudio Lolli che parlava di antifascis­mo e d’amore» — chissà cosa verrà fuori da questo esponente della nuova scena romana dopo l’esperienza coronaviru­s. immaginand­o un giorno in cui se ne possa ridere.

«Ho portato uno dei miei testi basati sull’interazion­e con il pubblico, ma il pubblico non c’era»

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Claudio Morici, romano, classe 1972, comico, romanziere, copywriter
Eclettico Claudio Morici, romano, classe 1972, comico, romanziere, copywriter
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Modello Claudio Lolli

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