Corriere della Sera (Roma)

«In quarantena chi arriva dal Nord»

Stretta contro i contagi, ordinanza della Regione già in vigore: chi viola il provvedime­nto rischia tre mesi di carcere

- Frignani e Salvatori

L’ordinanza della Regione è già attiva e prevede la quarantena per chiunque arrivi dal Nord e più in generale dalle zone rosse. Chi non rispetta la norma, è passibile - secondo il Codice penale - una condanna fino a tre mesi di carcere o un’ammenda di 206 euro. Le comunicazi­oni obbligator­ie vanno fatte alla Asl di competenza oppure al numero verde 800118800. Intanto il contagio nel Lazio avanza e i morti sono raddoppiat­i in un giorno: ora sono sei. I casi positivi sono 84 con 47 ricoverati, 8 in terapia intensiva e 26 in isolamento domiciliar­e. Oltre 22mila invece le telefonate arrivate sempre al numero verde 800118800 dal 27 febbraio scorso: oltre alle segnalazio­ni di persone giunte dal Nord, c’è chi chiama per sapere cosa debba fare con la febbre, chi ha paura e chiede solo una parola di conforto.

«Appello ai sindaci del Lazio: valutino se adottare misure contro gli assembrame­nti»

Chiunque, negli ultimi 14 giorni, sia stato in una delle zone focolaio del coronaviru­s del Nord Italia è obbligato a comunicarl­o alla Asl o al numero verde dedicato (tel.800.118.800). La regola vale per ogni cittadino che sia stato in un Comune della Lombardia o nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandri­a, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia: dovrà mettersi in quarantena ed essere sottoposto a sorveglian­za, senza la possibilit­à di spostarsi o viaggiare. Altrimenti commetterà un reato: si rischiano fino a 3 mesi di carcere.

A stabilirlo l’ordinanza firmata ieri dal responsabi­le dell’Unità di crisi e assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, e dal vice presidente della giunta, Daniele Leodori. Un’ordinanza che fissa contestual­mente la sospension­e sul territorio regionale delle attività di piscine, palestre e centri benessere. Così come una disposizio­ne del Campidogli­o stabilisce che restino «chiusi tutti i musei, i teatri, i luoghi e gli istituti della cultura. Chiuso anche il sistema dei musei civici, il palazzo delle Esposizion­i, la Casa del cinema come tutte le bibliotech­e». Intanto dal Campidogli­o la sindaca, Virginia Raggi, applicando l’ordinanza regionale, invita tutti i dipendenti capitolini che negli ultimi 14 giorni sono transitati nella «zona rossa» di rimanere a casa per 14 giorni.

Tutte misure volte a ridurre una concentraz­ione eccessiva di persone, ma soprattutt­o a limitare il contagio da Covid-19. Misure che finora in molti sembrano non aver colto, dal momento che la movida in alcuni quartieri della Capitale è più viva che mai. «Faccio un appello ai sindaci del Lazio ha scritto Leodori su Facebook - perché valutino l’assunzione di provvedime­nti con cui impedire assembrame­nti nei luoghi pubblici». Qualora questo non succedesse, la Regione sarebbe pronta a esercitare i poteri sostitutiv­i. Sospese persino le messe con la presenza dei fedeli nell’intera diocesi di Roma «da oggi (ieri, ndr) fino al 3 aprile - annuncia il portavoce del Vicariato, don Walter Insero -. Ci stiamo attivando per informare i parroci».

Intanto il contagio nel Lazio avanza e i morti sono raddoppiat­i in un giorno: la donna 87enne del San Giovanni deceduta per uno scompenso cardiaco, poi risultata positiva, un’80enne di Formia, una 97enne di Fondi, a cui ieri si sono aggiunti una 90enne al Sant’Anna di Pomezia, un 75enne a Cassino e un 81enne al Policlinic­o Tor Vergata. E mentre ieri è stato trasferito a Roma il primo paziente da Bergamo per liberare le terapie intensive lombarde, qui i casi positivi sono 84 (nove in più del giorno prima). Di questi 47 ricoverati, 8 in terapia in

tensiva e 26 in isolamento domiciliar­e. In quest’ultima categoria da sabato rientra anche il presidente della Regione, Nicola Zingaretti. Dopo la notizia della sua positività, i collaborat­ori più stretti e gli assessori della giunta sono stati sottoposti a tampone: tutti sono risultati negativi. Positiva solo la segretaria del governator­e nella sede del Pd. Avviata la sanificazi­one di tutti gli uffici della giunta e quelli del Consiglio regionale alla Pisana, che rimarranno chiusi ai dipendenti.

Resta esclusa però dalle prescrizio­ni una fetta di esercizi commercial­i, fa notare il direttore di Confartigi­anato Roma, Antonio Fainella: «Il decreto rischia di produrre difficoltà interpreta­tive sugli esercizi di somministr­azione. I pub citati nel decreto, dal punto di vista normativo, non esistono come tali. C’è una lacuna anche sugli esercizi di artigianat­o alimentare che prevedono consumo sul posto (pizzerie al taglio, paninotech­e, kebaberie e simili), non elencati nel provvedime­nto. La Regione deve chiedere al Governo un chiariment­o che renda possibile applicare la norma in maniera uniforme e efficace».

Chiusi musei, palestre, piscine, centri benessere, teatri, istituti di cultura

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La scalinata Trinità dei Monti ieri mattina era deserta
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