Bar chiusi alle 18, per decreto
La decisione del governo. Intanto sette dottori del Policlinico colpiti dal virus, decine messi in quarantena
Il decreto voluto ieri sera dal governo porta Roma, come tutte le città, alla chiusura dopo le 18 di tutti i locali pubblici, a cominciare dai bar, sul modello già adottato a Milano. La decisione è in vigore già da oggi, dopo essere stata pubblicata ieri notte sulla Gazzetta Ufficiale. Nel Lazio i casi positivi sono 97 (quindi 13 più di domenica) e i decessi sono arrivati a 6. Intanto il virus ha colpito sette medici del Policlinico Umberto I (impegnati tra l’Oncologia e il Pronto soccorso) e decine di loro colleghi e infermieri sono finiti in quarantena. La sindaca, Virginia Raggi, annuncia l’avvio dello smart working per i dipendenti capitolini. La Fimmg (medici di famiglia) per controllare i casi sospetti sta pensando di attivare il monitoraggio a distanza tramite telecontrollo.
Da oltre un mese, da quando cioé l’incubo coronavirus è approdato a Roma con la coppia di turisti cinesi (primi a risultare positivi in Italia) sono in prima linea. E ne stanno pagando le conseguenze. Notizia di ieri è la positività al Covid-19 di sette camici bianchi del policlinico Umberto I: tra loro ci sono un luminare dell’oncologia, Enrico Cortesi, un suo stretto collaboratore e altri tre specializzandi in Oncologia B, più altri due dottori della Medicina d’urgenza: tutti sono in isolamento domiciliare e soltanto uno sarebbe sintomatico.
Quelli dell’ospedale universitario sono solo gli ultimi della lista di medici contagiati: altri risultano infatti al Pertini, al San Filippo Neri, al San Camillo, oltre a diversi medici di famiglia. «Secondo gli ultimi dati ci sono più di 40 medici in quarantena e 11 sono positivi al coronavirus». A parlare è il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, che poi aggiunge: «È importante che il personale sanitario abbia le protezioni, che oggi sono carenti, perché sono i più esposti al contagio». Un concetto che viene ribadito anche dalla Fimmg di Roma (Federazione italiana medici di base) che prospetta la possibilità di attivare nelle prossime ore visite in telemonitoraggio. «Controllare a distanza soggetti a rischio rappresenta un grandissimo risultato a vantaggio sia del paziente fragile che del medico curante anche in relazione alla diminuzione del rischio di contagio».
E proprio per limitare il dilagare della malattia (che ieri nel Lazio ha visto aumentare i contagi a 97 (quindi 13 in più di domenica) e i decessi a sei, con un 81enne morto allo Spallanzani, e salire a quasi tremila (2976 per la precisione) le persone in sorveglianza è stata emessa l’ordinanza della Regione Lazio che obbliga chi è stato nelle zone a rischio ad avvisare le autorità. Ieri proprio per questo «il numero verde 800.118.800 è stato preso d’assalto con decine di migliaia di telefonate che hanno intasato gli operatori: «Nelle ultime ore è stato registrato un traffico altissimo che ha causato ritardi nelle risposte», ha spiegato la Regione che nel pomeriggio ha attivato un format online dove poter comunicare la propria permanenza nei 14 giorni precedenti in zone a rischio.
Nel giorno in cui le amministrazioni locali hanno rilanciato sui social l’hashtag #iorestoacasa,il Governo ha varato il decreto “io resto a casa” che prevede, oltre alla proibizione degli spostamenti nel Paese (se non per motivi comprovati) la decisione di chiudere i bar come in ogni città dopo le 18, sul modello Lombardia. Già ieri erano stati incrementati i controlli sui locali notturni, e oggi ci sarà un aggiornamento sui risultati. Nel decreto dovrebbe essere prevista anche la chiusura dei