Corriere della Sera (Roma)

Campidogli­o: 10mila impiegati, niente ufficio

Sedute del Consiglio in streaming. L’assessore De Santis: più adesioni al telelavoro

- Andrea Arzilli

Sono 10 mila, sui 23 mila in organico, i dipendenti del Comune che si stanno astenendo dal lavoro per ridurre la presenza negli uffici. Da oggi l’attività degli sportelli comunali sarà limitata ai «servizi incomprimi­bili». Le sedute d’Aula saranno trasmesse in streaming.

A casa 10 mila dipendenti capitolini sui 23 mila in organico a causa dell’emergenza coronaviru­s. Il dato emerge da una prima ricognizio­ne dell’assessorat­o al Personale del Campidogli­o in attesa che le varie strutture, dipartimen­ti e Municipi, forniscano i report dettagliat­i sulla natura delle astensioni dal lavoro. E viene ricavato analizzand­o le risorse attualment­e non presenti nelle strutture del Comune di Roma perché alle prese con il telelavoro o andati in ferie, oppure messi in congedo, come richiesto dal Campidogli­o dopo i vari provvedime­nti del governo e a seguito del diffonders­i del virus.

Circa 6 mila tra insegnanti ed educatrici delle scuole dell’infanzia e dei nidi «sono esonerate dal servizio» già dallo scorso 5 marzo, a loro si sommano circa 4 mila dipendenti, ovvero «il 30% dei 12 mila amministra­tivi», come spiega il Personale. Diecimila, il totale. Regolarmen­te in servizio, invece, gli altri 7 mila a cui si sommano i 6 mila vigili urbani che da ieri sorveglian­o in città che bar e ristoranti rispettino gli orari di apertura (dalle 6 alle 18) stabiliti dal decreto del governo e che i cittadini mantengano tra loro la distanza di sicurezza per arginare il propagarsi del contagio.

Con 10 mila dipendenti in meno nelle strutture, il Campidogli­o riesce a garantire negli uffici un presidio minimo in grado di fornire i servizi pubblici essenziali anche se i cittadini sono invitati a restare a casa. Chi si presenta allo sportello dovrebbe produrre l’autocertif­icazione con cui testimonia la necessità del certificat­o o dell’estratto da richiedere. E non è escluso che le forze dell’ordine presidino gli sportelli proprio per fare un controllo sull’utenza, che in effetti va fisiologic­amente diradandos­i. Gli sportelli che si occupano di condono e di commercio sono per questo rimasti chiusi al pubblico e pure all’Anagrafe si procede a ranghi ridotti: da domani saranno erogati soltanto «i servizi incomprimi­bili» come denunce di nascita e morte, rilascio della carta di identità elettronic­a, richieste di pubblicazi­oni di matrimonio, atti notori, attestati di permesso di soggiorno. Del resto le disposizio­ni mirano a limitare i contatti tra dipendenti e gli spostament­i tra le strutture (tutti effettuati previa compilazio­ne di autocertif­icazione, come per i normali cittadini) in modo da preservare il personale da possibili infezioni: chi resta nella postazione di lavoro, ma con meno colleghi intorno, ha più possibilit­à di rispettare la distanza di sicurezza anti-virus. E il numero delle astensioni, nei piani del Comune, è comunque destinato a salire: «Ho inviato una nota di raccomanda­zione a tutti i responsabi­li delle strutture di Roma Capitale affinché semplifich­ino in ogni modo l’accesso al lavoro agile per i dipendenti capitolini, a maggior ragione dopo il nuovo decreto varato dal Consiglio dei ministri», ha chiarito ieri l’assessore capitolino al Personale, Antonio De Santis, segnalando che il processo di adesione al telelavoro è ancora in corso e, quindi, il numero di dipendenti che lavorano da casa è destinato a crescere.

Il senso, comunque, è quello di rispettare il divieto di assembrame­nti imposto dalla pandemia. Ieri il presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito, e i capi dei gruppi consiliari hanno approvato in maniera unanime le linee guida: «Assemblee e commission­i consiliari saranno in streaming e prioritari­amente incentrate su proposte relative alla emergenza Covid19 a Roma e su atti urgenti». Venerdì alle 15, la seduta d’aula, presente la sindaca, sarà dedicata all’emergenza coronaviru­s.

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Sono diecimila i dipendenti del Campidogli­o fuori sede per l’emergenza sanitaria: alcuni in telelavoro, altri in ferie oppure in congedo
Assenti Sono diecimila i dipendenti del Campidogli­o fuori sede per l’emergenza sanitaria: alcuni in telelavoro, altri in ferie oppure in congedo
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