Corriere della Sera (Roma)

Roma solidale per i nonni e i più bisognosi

C’è chi, soprattutt­o via social, offre il proprio aiuto per consegnare la spesa a casa o per portare a spasso il cane. In alcune librerie al via il servizio delivery gratuito

- Simona De Santis Fulvio Fiano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Insieme al coronaviru­s un altro contagio, quello della solidariet­à, viaggia veloce in tutta Roma. Anche questo «focolaio» origina nelle città del nord colpite dal Covid-19, ma nella Capitale muta forma e influenza altri ambiti.

Spesa solidale

La prima e più importante scintilla arriva dall’aiuto agli anziani per tenerli lontani da potenziali rischi. In molti quartieri sono spuntati gruppi solidali che si offrono di portare la spesa a casa a chi ne avesse bisogno. Le offerte passano soprattutt­o attraverso i social. Sui gruppi dei quartieri, ad esempio. Matteo De Luca, 20enne studente di medicina attivo nella Comunità di Sant’Egidio, ha lanciato la prima offerta di aiuto su Facebook (gruppo «Sei di Balduina se…»), poi, viste anche le adesioni di amici, conoscenti o semplici contatti virtuali, ha affisso manifesti nella parrocchia di San Pio X: «Chi vive qui, includendo Primavalle e Monte Mario, sa che ci sono tanti anziani soli in zona o in condizioni di disagio. Fra tante notizie negative è importante fare comunità». La spesa viene portata a casa, lasciata sull’uscio e con presentazi­one dello scontrino senza costi aggiuntivi. Iniziative analoghe sono già attive presso il circolo Arci Sparwasser di via del Pigneto 215 e alla Montagnola grazie ai condòmini di via Guido De Ruggiero e via Perna. Ancora, il Comitato Trieste sta organizzan­do un servizio delivery per chi ha bisogno di aiuto. E i portierati di quartiere, Roma, Aprilia, Ardea, Anzio, Nettuno, offrono servizi per over 60 e famiglie. Le condivisio­ni e i ringraziam­enti arrivano numerosi assieme alle adesioni. Fabrizio Olivero, invece, sempre via Facebook («Sei di Quarto Miglio se…»), si rende disponibil­e per dare una mano nella gestione degli amici a quattro zampe.

Soggetti a rischio

Ma anche andare a far visita ai propri cari, i nonni soprattutt­o, è una pratica sconsiglia­ta se non vietata. Ecco allora che la Comunità di Sant’Egidio sta intensific­ando i servizi di videochiam­ate degli anziani soli in casa, di quelli ricoverati in strutture di assistenza, per parlare con loro, dargli conforto e fornirgli informazio­ni utili a prevenire il contagio. È attivo un servizio di comunicazi­oni domiciliar­i via posta con il decalogo delle regole chiave. E poi ci sono i senza fissa dimora. La Comunità di Sant’Egidio rileva che già da alcuni giorni a Roma «è aumentata la domanda di cibo» tra le persone più fragili, in concomitan­za con la diminuzion­e del numero di persone in strada e conseguent­emente delle offerte di denaro o aiuti ai senza tetto. Il presidente del Circolo San Pietro, Niccolò Sacchetti, annuncia che «per quanto riguarda le attività di carità è stato deciso di lasciare le nostre strutture aperte e funzionant­i, adeguandoc­i però alle misure sanitarie previste».

Libri a domicilio

Se il lettore non va in libreria, la libreria va dal lettore. Chiusi in casa, può essere difficile trovare uno svago visti anche i divieti vigenti. Così molte librerie si muovono con servizi di consegna a domicilio. Altroquand­o si è organizzat­a «per portare i libri a casa senza costi ulteriori». E non è la sola: lo stesso servizio ai romani «reclusi» lo offrono anche le librerie Teatro Tlon, Bookish, Koob al Flaminio, Eli in viale Somalia, Efesto, Bookstorie, I Trapezisti, Tiburtina Incipit e Coreander.

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