Aperti solo alimentari e farmacie
La Capitale, come il resto del Paese, da oggi è ancora più chiusa. La Confcommercio: aiuti, oppure muoriamo
Un altro giro di vite per bloccare il coronavirus. Questa volta per gli esercizi commerciali e i locali pubblici che da oggi dovranno tenere le saracinesche abbassate anche a Roma. Rimarranno aperti solo farmacie, supermercati, edicole, benzinai e tabaccherie. Consentite le consegne a domicilio di pietanze pronte. Controlli a tappeto sulle strade, con 15 persone denunciate perché si trovavano fuori casa senza alcun valido motivo e sei locali chiusi (prima dell’ultima ordinanza) perché non rispettavano la chiusura fissata dalla norma per le ore 18. Adesso però gli esercenti sono molto preoccupati da quello che accadrà. E la Confcommercio chiede incentivi e aiuti subito. «Altrimenti - viene sottolineato - la categoria muore».
Da oggi aperti solo farmacie, benzinai, supermercati, edicole e tabaccherie. E ancora artigiani, idraulici e meccanici. Sì alle consegne di prodotti alimentari a domicilio, come anche di pietanze pronte. Il resto delle attività commerciali sono tutte chiuse. L’ultima frontiera della lotta al coronavirus l’ha annunciata ieri sera il premier Giuseppe Conte. Misura durissima per contrastare i contagi anche nella Capitale. Già quella di ieri è stata una giornata con posti di blocco, denunce, multe. Verifiche anche sui pedoni, su chi passeggia per la città in bicicletta. Dall’altra parte un aumento sensibile dei malati positivi al coronavirus. Potrebbe non essere un caso: le avvisaglie dell’epidemia che attanaglia la Lombardia che si cominciano a vedere anche qui e nel Lazio con maggior vigore. Ieri infatti c’è stato un sensibile incremento di contagi: 34 in un solo giorno. Da 110 a 144. Diciotto quelli che necessitano di supporto respiratorio in terapia intensiva. Dopo la guarigione di una donna ricoverata in Neurologia al Policlinico Umberto I, è stato segnalato anche il primo caso di paziente, si tratta di una donna che era stata anche ricoverata allo Spallanzani, ora negativizzata stando in isolamento domiciliare. «Abbiamo registrato un aumento dei casi di positività, ma c’è anche un raddoppio delle persone clinicamente guarite, ovvero quei pazienti in attesa dei due test consecutivi di negatività che clinicamente diventano asintomatici», commenta l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato. Nessuno si è aggiunto al conto delle vittime. Anzi su questo fronte, l’autopsia sull’uomo di 81 anni originario del Molise «conferma - fa sapere lo Spallanzani - che il decesso è attribuibile prevalentemente all’infarto del miocardio. Questo dimostra che anche nel conteggio dei decessi bisogna fare particolare attenzione all’attribuzione delle cause». Quindi, come per la donna morta al San Giovanni, si parla di un paziente deceduto «con» e non «per» il coronavirus. Fra i nuovi casi spiccano i cinque nella Asl Roma/2, i due nella Rm/3, i quattro nella Rm/4 e nella Rm/5, gli otto nella Rm/6. Si è sempre in attesa dei risultati dell’autopsia dell’82enne di Formia deceduta a Latina. In isolamento domiciliare ci sono 56 persone, sedici sono quelle clinicamente guarite, 67 i ricoverati. E la sindaca Virginia Raggi chiede la riapertura del Forlanini.
Intanto proseguono i controlli per far rispettare la parola d’ordine «restate a casa», ma anche l’ordinanza che prevede la chiusura dei locali pubblici alle 18 e vieta gli assembramenti. Chiuso a Roma Nord il parco di Tor di Quinto dopo quella del bar interno all’area verde. Circa trecento vigili urbani hanno effettuato oltre 2mila verifiche sugli esercizi commerciali. Sei le irregolarità riscontrate, verifiche da parte della polizia di Stato in numerose piazze cittadine mentre i carabinieri del comando provinciale hanno denunciato quindici persone sia a Roma sia nell’hinterland e sul litorale, con numerosi posti di controllo. Tutte persone che erano uscite di casa senza un giustificato motivo e che ora rischiano, dopo una multa di 206 euro, anche tre mesi di carcere per non aver rispettato un ordine dell’autorità. A Tivoli, Castel Gandolfo e in altri centri dei Castelli. E poi ancora a Labico, Colleferro, Segni. A Vitinia tre ragazzi denunciati dopo essere stati sorpresi a imbrattare la stazione della metro con il tag «Covid-19». E proprio in serata il Comune aveva deciso di limitare gli orari per il consumo di cibi in laboratori ed esercizi di vicinato del settore alimentare fino al prossimo 3 aprile: riguardava anche pizzerie a taglio, gelaterie e pasticcerie, e negli esercizi di vicinato. Ora solo consegne a domicilio.