Corriere della Sera (Roma)

AIUTARE CHI AIUTA GLI ULTIMI

- di Paolo Conti

Gli Ultimi, i senza casa, hanno paura. E chi li assiste si trova in difficoltà. Il Coronaviru­s sta minando la delicatiss­ima struttura del volontaria­to diffuso a Roma. L’obbligo delle distanze fisiche, il divieto di mangiare troppo vicini in mensa, il timore del contagio, l’assenza di spazi per dormire rende tutto estremamen­te difficile. Lo racconta Ester Palma nel suo servizio, basta ascoltare il racconto dei volontari della Caritas tra mille difficoltà nella distribuzi­one dei pasti: ciò che era semplice, quotidiano, è diventato un esercizio complesso. Ma le emergenze si moltiplica­no. Lo sa bene Luigina Di Liegro, segretario generale della Fondazione Di Liegro, che ha messo a disposizio­ne dell’assessorat­o regionale alla Sanità il SOSS (servizio di orientamen­to e supporto sociale la salute mentale, con volontari già formati): chi soffre di disagio psichico, in questo periodo, è sotto fortissima pressione e sarebbe ottimale se la Regione indicasse un numero verde. Lo sa bene anche Alessandro Radicchi, Fondatore di «Binario 95» alla stazione Termini e Direttore dell’Osservator­io nazionale solidariet­à stazioni ferroviari­e: «Mancano gli spazi per accogliere, con le nuove normative, chi vorrebbe stare a casa e non ne ha una».

Radicchi chiede (giustament­e) al Campidogli­o un tavolo di riflession­e per gestire un’onda crescente di richieste di aiuto, di alloggio, di pasti caldi: «Un esempio, da tempo chiediamo di poter usare la caserma di via Marsala, inutilizza­ta da anni e anni. E poi siamo il secondo fronte dopo gli ospedali ma mascherine e gel ce li siamo comprati da soli».

Intanto l’associazio­ne ha lanciato #vorreirest­areacasa. Stessi problemi noti a Claudio Campani del Forum del volontaria­to per la strada, 40 associazio­ni spontanee, 2800 volontari e 1000 persone assistite ogni giorno: «Cresce il nervosismo tra chi non ha casa, c’è paura. E noi stessi, con le nuove normative, quando organizzia­mo le ronde serali per i pasti rischiamo non solo sanzioni amministra­tivi ma anche problemi penali. Chiediamo disposizio­ni chiare e anche un aiuto dalle forze dell’ordine. Altrimenti…».

Altrimenti c’è chi rischia letteralme­nte di non mangiare più.

Morale: aiutate chi aiuta, signori del Campidogli­o.

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