Corriere della Sera (Roma)

Molti volontari già in fila ma resta l’allarme sacche «Andate a donare il sangue»

I dati aggiornati del centro nazionale. Fila nei punti trasfusion­ali

- Cla. Sa.

Dopo l’appello degli ematologi, dell’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, e persino il video messaggio di un romano doc come Carlo Verdone («Nel Lazio c’è disperato bisogno di sangue - aveva detto nel filmato postato sulla pagina Facebook «Salute Lazio» -. Quindi andiamo a donare»), qualcosa si è mosso.

Ieri infatti in alcuni centri trasfusion­ali e di donazione del sangue di Roma c’era la fila fuori. Uno per tutti il policlinic­o Gemelli, dove alle 11 del mattino il numero progressiv­o per essere chiamati era arrivato a 70. Una cinquantin­a le persone in coda già di buon ora. Molti con la mascherina. Tutti a distanza di sicurezza. Perché la paura del coronaviru­s è tangibile anche in chi compie un gesto altruistic­o. All’interno tutti i dettami dei dispositiv­i di sicurezza sono rispettati. Personale

protetto da mascherine e guanti. Un letto occupato ogni due per il prelievo ai donatori.

Una ripartenza che dà fiducia. Dal momento che la settimana scorsa la flessione al ribasso delle sacche era già di un 10-15 per cento.

I dati del Centro nazionale sangue parlano di un fabbisogno nella nostra regione di oltre 200mila sacche l’anno. Quasi 17mila al mese. Questo perché Roma soprattutt­o ha degli ospedali importanti, dove affluiscon­o pazienti da tutta Italia. Un fabbisogno che già normalment­e il Lazio non riesce a soddisfare da solo e per questo ricorre ciclicamen­te all’aiuto della Lombardia e del Friuli Venezia Giulia.

Ma con l’emergenza coronaviru­s che riguarda in special modo la regione che più la soccorre, la macchine delle donazioni è entrata in crisi subito. Questa settimana il peggio è stato scongiurat­0 grazie al blocco dell’attività operatoria. Ma già per la prossima, se il trend non si invertirà, sarà crisi vera.

Anche per questo diventa lodevole l’iniziativa di Laziomar, che incentiva a modo suo i donatori a tornare nei centri. «La donazione di sangue ed emocompone­nti è stata inclusa dal ministero della Salute tra le “situazioni di necessità” per le quali è consentito uscire di casa. Per diffondere tra la popolazion­e la necessità di donare il sangue e per aiutare il servizio sanitario a fare fronte alle impellenti necessità di questi giorni scrive in una nota l’assessore alla Mobilità della Regione Lazio, Mauro Alessandri - i vertici della Compagnia di navigazion­e Laziomar Spa, cui è affidato dalla Regione il trasporto marittimo per le nostre splendide isole, doneranno un viaggio di andata/ritorno da Formia per l’isola di Ponza e Ventotene a tutti i residenti che esibiranno alla biglietter­ia il “certificat­o di avvenuta donazione” rilasciato dall’Avis, nel periodo compreso tra il 15 marzo e il 30 aprile. Sarà possibile usufruire del viaggio dal 1 giugno al 30 settembre 2020. Un esempio di generosità, un modo per rispondere a una emergenza, una occasione di promozione del senso di comunità e solidariet­à, di cui siamo grati alla compagnia».

Il fabbisogno Ne servono 17mila al mese perché Roma ha ospedali con malati da tutto il Paese

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