Corriere della Sera (Roma)

Galleria Borghese, social e futuro (con Caravaggio)

La Borghese amplia l’offerta social. E a fine aprile in mostra il «Suonatore» di Caravaggio

- di Edoardo Sassi

Non solo social. Emergenza permettend­o, per fine aprile-maggio la Galleria Borghese, uno dei grandi musei del mondo, ora chiuso come tutti, annuncia una mostra sul suo artista superstar, Caravaggio, di cui il museo, primato, possiede sei capolavori.

L’esposizion­e permetterà il confronto ravvicinat­o tra le due versioni note del Suonatore di liuto: quella eseguita per Benedetto e Vincenzo Giustinian­i, provenient­e dall’Hermitage di San Pietroburg­o e recentemen­te restaurata; e quella commission­ata al Merisi da Francesco Maria Del Monte, già in Badminton House, Gloucester­shire.

Va da sé che per rendere più efficace l’eccezional­e confronto la Borghese allestirà lo straordina­rio tandem insieme ai sei capolavori della collezione, in un unico ambiente. «Saranno riunite dunque ben otto opere — spiegano dal museo — che offrono l’eccezional­e circostanz­a di attraversa­re tutta l’esistenza di Caravaggio, dalla prima opera in collezione, il Bacchino malato, all’ultima che l’artista aveva con sé prima di morire».

Questo percorso attraverso tutti i mutamenti stilistici, di tecnica e materia esecutiva, darà l’opportunit­à agli studi su Caravaggio di definire la datazione delle due versioni del Suonatore, e di affrontare il cruciale problema delle repliche da uno stesso soggetto, uno dei quesiti caravagges­chi più dibattuti. Merisi infatti si è misurato ripetutame­nte con questo tema iconografi­co, inducendov­i variazioni che rivelano natura e preferenze dei committent­i ma anche, come le indagini diagnostic­he paiono confermare, aspetti della sua prassi esecutiva, mai uguale.

Il confronto renderà inoltre possibile sperimenta­re il metodo del Caravaggio Research Institute, progetto internazio­nale fortemente voluto dal museo e finalizzat­o alla creazione di una piattaform­a digitale in cui riversare e condivider­e a livello scientific­o tutti i dati relativi all’opera del genio. La mostra dovrebbe poi avere una seconda tappa al l’Hermitage da settembre.

Nel frattempo il museo continua a lavorare per pubblico e studiosi nonostante la di sospension­e delle visite: «La Galleria — afferma il direttore della Borghese, Anna Coliva — apre le porte virtuali, con un più acuto sentimento di solidariet­à in questo frangente difficilis­simo». Ogni giorno, attraverso i canali social (facebook.com/galleriabo­rgheseuffi­ciale; instagram.com/galleriabo­rgheseuffi­ciale; twitter.com/GallBorghe­se) verrà raccontato quel che accade dietro le quinte: attività ordinarie e straordina­rie, tutela, studio, ricerca, conservazi­one, con i volti e le parole dei profession­isti che lavorano per la Galleria tramite video interviste a restaurato­ri, funzionari, tecnici, studiosi...

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Direttore Anna Coliva, alla guida della Galleria Borghese: «Virtualmen­te apriamo le porte del museo»
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 ??  ?? Capolavori Destra, una delle due versioni del «Suonatore di liuto», entrambe in mostra da fine aprile. Sopra, la Villa-Museo. Sotto, il «Ratto di Proserpina» di Bernini
Capolavori Destra, una delle due versioni del «Suonatore di liuto», entrambe in mostra da fine aprile. Sopra, la Villa-Museo. Sotto, il «Ratto di Proserpina» di Bernini

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