Galleria Borghese, social e futuro (con Caravaggio)
La Borghese amplia l’offerta social. E a fine aprile in mostra il «Suonatore» di Caravaggio
Non solo social. Emergenza permettendo, per fine aprile-maggio la Galleria Borghese, uno dei grandi musei del mondo, ora chiuso come tutti, annuncia una mostra sul suo artista superstar, Caravaggio, di cui il museo, primato, possiede sei capolavori.
L’esposizione permetterà il confronto ravvicinato tra le due versioni note del Suonatore di liuto: quella eseguita per Benedetto e Vincenzo Giustiniani, proveniente dall’Hermitage di San Pietroburgo e recentemente restaurata; e quella commissionata al Merisi da Francesco Maria Del Monte, già in Badminton House, Gloucestershire.
Va da sé che per rendere più efficace l’eccezionale confronto la Borghese allestirà lo straordinario tandem insieme ai sei capolavori della collezione, in un unico ambiente. «Saranno riunite dunque ben otto opere — spiegano dal museo — che offrono l’eccezionale circostanza di attraversare tutta l’esistenza di Caravaggio, dalla prima opera in collezione, il Bacchino malato, all’ultima che l’artista aveva con sé prima di morire».
Questo percorso attraverso tutti i mutamenti stilistici, di tecnica e materia esecutiva, darà l’opportunità agli studi su Caravaggio di definire la datazione delle due versioni del Suonatore, e di affrontare il cruciale problema delle repliche da uno stesso soggetto, uno dei quesiti caravaggeschi più dibattuti. Merisi infatti si è misurato ripetutamente con questo tema iconografico, inducendovi variazioni che rivelano natura e preferenze dei committenti ma anche, come le indagini diagnostiche paiono confermare, aspetti della sua prassi esecutiva, mai uguale.
Il confronto renderà inoltre possibile sperimentare il metodo del Caravaggio Research Institute, progetto internazionale fortemente voluto dal museo e finalizzato alla creazione di una piattaforma digitale in cui riversare e condividere a livello scientifico tutti i dati relativi all’opera del genio. La mostra dovrebbe poi avere una seconda tappa al l’Hermitage da settembre.
Nel frattempo il museo continua a lavorare per pubblico e studiosi nonostante la di sospensione delle visite: «La Galleria — afferma il direttore della Borghese, Anna Coliva — apre le porte virtuali, con un più acuto sentimento di solidarietà in questo frangente difficilissimo». Ogni giorno, attraverso i canali social (facebook.com/galleriaborgheseufficiale; instagram.com/galleriaborgheseufficiale; twitter.com/GallBorghese) verrà raccontato quel che accade dietro le quinte: attività ordinarie e straordinarie, tutela, studio, ricerca, conservazione, con i volti e le parole dei professionisti che lavorano per la Galleria tramite video interviste a restauratori, funzionari, tecnici, studiosi...