Corriere della Sera (Roma)

Vigile urbano contagiato, diffidati Raggi e comandante

Positivo un agente dell’XI Gruppo. I sindacati: stop ai servizi esterni

- Fabrizio Peronaci fperonaci@rcs.it

Coronaviru­s, un intero comando della polizia municipale nella bufera per un caso accertato e tenuto segreto. Da qualche giorno il clima nell’XI gruppo, che ha sede in zona Corviale, è infuocato: un vigile urbano è risultato positivo al Covid-19. L’ufficializ­zazione del contagio risale a mercoledì 11 marzo, quando l’agente si era sentito male sul posto di lavoro dopo essere stato di pattuglia.

Il tampone effettuato all’ospedale Spallanzan­i ha dato l’esito più preoccupan­te, anche se le condizioni generali sono state trovate buone. I medici hanno quindi ritenuto non necessario il ricovero e disposto i 14 giorni di isolamento domiciliar­e.

«Sto bene, meglio che durante normali influenze avute in passato», ha fatto sapere l’agente ai colleghi in un messaggio audio, nel quale si rammarica di essere stato infettato («nonostante tutte le precauzion­i prese con i miei familiari») e avanza l’ipotesi che il contatto possa essere avvenuto «in via Candoni», nei pressi del campo zingari, dove la Municipale effettua servizi quotidiani.

Un altro vigile che era stato a stretto contatto con il contagiato è stato posto in quarantena, e probabilme­nte nelle prossime ore altri resteranno a casa.

Dure polemiche, anche se sottotracc­ia, negli uffici di via di Poggio Verde 389. Nel gruppo agli ordini del comandante Emanuele Moretti, che ha competenza su quartieri molto popolosi come Portuense, Magliana, Trullo e Marconi, i vigili sono allarmatis­simi ma preferisco­no non esporsi, nel timore che scattino provvedime­nti disciplina­ri.

Le recriminaz­ioni riguardano in primo luogo il ritardo dell’amministra­zione nel prendere contromisu­re. «Il comando nei primi tre giorni sapeva - rivela un delegato sindacale - e ha continuato a farci lavorare senza alcuna procedura di disinfezio­ne dei locali e delle auto. L’amuchina all’ingresso, collocata dopo molte insistenze lunedì 9 marzo, già due giorni dopo era finita. Mascherine e guanti non bastano, nei giri di pattuglia con le Panda, che sono scatolette, i rischi di contagio sono altissimi».

Anche il Campidogli­o è informato. La tensione dei vigili capitolini è infatti sfociata in una diffida firmata dai rappresent­anti di Cgil, Cisl e

Le proteste

Uil in data 13 marzo (dopo che è arrivata la conferma della positività del collega), indirizzat­a tra gli altri al comandante Antonio Di Maggio, alla sindaca Virginia Raggi, all’assessore al Personale e ai medici competenti del corpo. «Le scriventi organizzaz­ioni sindacali diffidano tutti i dirigenti della polizia locale di Roma Capitale a comandare personale in servizio esterno senza la fornitura dei prescritti dispositiv­i di protezione individual­e», premette il documento. «A tal fine - aggiunge - si richiamano le responsabi­lità dirigenzia­li e del datore di lavoro in merito alla salvaguard­ia della salute e della sicurezza di lavoratric­i e lavoratori».

Senza mascherine, guanti e vetture sanificate, insomma, uno dei settori cruciali del personale capitolino rischia il caos. E le conseguenz­e sarebbero gravi per tutta la città.

I colleghi dell’agente ammalato: «Locali e auto non sono stati disinfesta­ti, mascherine e guanti insufficie­nti»

La lettera Cgil, Cisl e Uil ai vertici: i vigili non usciranno con le pattuglie senza la fornitura dei prescritti dispositiv­i di protezione

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