Vigile urbano contagiato, diffidati Raggi e comandante
Positivo un agente dell’XI Gruppo. I sindacati: stop ai servizi esterni
Coronavirus, un intero comando della polizia municipale nella bufera per un caso accertato e tenuto segreto. Da qualche giorno il clima nell’XI gruppo, che ha sede in zona Corviale, è infuocato: un vigile urbano è risultato positivo al Covid-19. L’ufficializzazione del contagio risale a mercoledì 11 marzo, quando l’agente si era sentito male sul posto di lavoro dopo essere stato di pattuglia.
Il tampone effettuato all’ospedale Spallanzani ha dato l’esito più preoccupante, anche se le condizioni generali sono state trovate buone. I medici hanno quindi ritenuto non necessario il ricovero e disposto i 14 giorni di isolamento domiciliare.
«Sto bene, meglio che durante normali influenze avute in passato», ha fatto sapere l’agente ai colleghi in un messaggio audio, nel quale si rammarica di essere stato infettato («nonostante tutte le precauzioni prese con i miei familiari») e avanza l’ipotesi che il contatto possa essere avvenuto «in via Candoni», nei pressi del campo zingari, dove la Municipale effettua servizi quotidiani.
Un altro vigile che era stato a stretto contatto con il contagiato è stato posto in quarantena, e probabilmente nelle prossime ore altri resteranno a casa.
Dure polemiche, anche se sottotraccia, negli uffici di via di Poggio Verde 389. Nel gruppo agli ordini del comandante Emanuele Moretti, che ha competenza su quartieri molto popolosi come Portuense, Magliana, Trullo e Marconi, i vigili sono allarmatissimi ma preferiscono non esporsi, nel timore che scattino provvedimenti disciplinari.
Le recriminazioni riguardano in primo luogo il ritardo dell’amministrazione nel prendere contromisure. «Il comando nei primi tre giorni sapeva - rivela un delegato sindacale - e ha continuato a farci lavorare senza alcuna procedura di disinfezione dei locali e delle auto. L’amuchina all’ingresso, collocata dopo molte insistenze lunedì 9 marzo, già due giorni dopo era finita. Mascherine e guanti non bastano, nei giri di pattuglia con le Panda, che sono scatolette, i rischi di contagio sono altissimi».
Anche il Campidoglio è informato. La tensione dei vigili capitolini è infatti sfociata in una diffida firmata dai rappresentanti di Cgil, Cisl e
Le proteste
Uil in data 13 marzo (dopo che è arrivata la conferma della positività del collega), indirizzata tra gli altri al comandante Antonio Di Maggio, alla sindaca Virginia Raggi, all’assessore al Personale e ai medici competenti del corpo. «Le scriventi organizzazioni sindacali diffidano tutti i dirigenti della polizia locale di Roma Capitale a comandare personale in servizio esterno senza la fornitura dei prescritti dispositivi di protezione individuale», premette il documento. «A tal fine - aggiunge - si richiamano le responsabilità dirigenziali e del datore di lavoro in merito alla salvaguardia della salute e della sicurezza di lavoratrici e lavoratori».
Senza mascherine, guanti e vetture sanificate, insomma, uno dei settori cruciali del personale capitolino rischia il caos. E le conseguenze sarebbero gravi per tutta la città.
I colleghi dell’agente ammalato: «Locali e auto non sono stati disinfestati, mascherine e guanti insufficienti»
La lettera Cgil, Cisl e Uil ai vertici: i vigili non usciranno con le pattuglie senza la fornitura dei prescritti dispositivi di protezione