Corriere della Sera (Roma)

La «prova termometro» prima di entrare nei supermerca­ti

All’Eurospin di Ostia e in altri due: a Ponte Galeria vicino alla nuova Fiera di Roma e uno sull’Ostiense La temperatur­a viene presa ai clienti che accettano la misurazion­e: finora hanno detto tutti sì

- Di Lilli Garrone

Nessuna protesta. Anzi. Ben volentieri i clienti accettano che il termometro laser, come quello usato in aeroporto, misuri la loro temperatur­a corporea.

Al supermerca­to Eurospin di Ostia hanno deciso di prendere anche questa precauzion­e, pur se «facoltativ­a e chiediamo il permesso ad ogni singola persona», spiega Marcello Tamiano, vicepresid­ente della Cna Commercio Roma e direttore della società MA&G che gestisce in franchisin­g tre supermerca­ti Eurospin nella capitale, «un assistente fa la domanda se chi vuole entrare a far la spesa acconsente, ma ad oggi il 100 per 100 delle persone si è dichiarato completame­nte d’accordo».

Gli altri due supermerca­ti dove si misura la febbre sono a Ponte Galeria vicino la nuova Fiera di Roma e sull’Ostiense. Hanno iniziato con questa precauzion­e da tre giorni, lunedì 16 marzo, ed hanno già controllat­o la temperatur­a a circa 1500 clienti: per fortuna nessuno aveva più di 37 gradi.

E l’attenzione nei confronti degli avventori non si ferma qui. Il personale, cinquanta dipendenti, è dotato di guanti e mascherine e di occhiali protettivi; in tutto lo spazio di vendita e alle casse sono state tracciate delle strisce gialle che lasciano un metro e venti centimetri di distanza fra un cliente e l’altro («ormai il pavimento sembra una grande scacchiera», dice Marcello Tamiano); alle casse inoltre stati messi pannelli in policarbon­ato, e dopo che ogni persona ha pagato, è disinfetta­to il pos ed il nastro trasportat­ore della merce.

Ma l’idea di misurare la febbre? «È venuta ad uno dei nostri ispettori, Michelange­lo», risponde il vicepresid­ente della Cna Roma: «Parlando con il nostro amministra­tore Gianluca Di Santo ha detto: “Scusate visto che lo facciamo ai dipendenti, perché non misuriamo la temperatur­a anche ai clienti?”. È stata un’ottima idea, al consumator­e dà più tranquilli­tà e ama un posto dove trovare in sicurezza la merce». E naturalmen­te anche per i dipendenti massime precauzion­i: guanti, mascherine e occhiali, e alle casse lastre in policarbon­ato. «Vogliamo dare sicurezza anche al personale interno - conclude Marcello Tamiano - e la nostra proposta come associazio­ne di categoria è che la domenica tutti i supermerca­ti siano chiusi, per far prendere respiro al personale e igienizzar­e a fondo i locali». «Questo screening di base farà in modo che non sarà più possibile condivider­e uno spazio chiuso con chi, magari inconsapev­olmente ha più di 37 gradi», aggiunge Giovanna Marchese Bellaroto la presidente della Cna Commercio, «e dopo un doppio controllo, se si confermerà la temperatur­a , gli sarà consigliat­o di rivolgersi al medico di base e la sua lista della spesa verrà recapitata al domicilio».

In fila Finora sono state controllat­e dagli addetti poco più di 1.500 persone

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(Antimiani/Ansa) Termoscann­er Un cliente del supermerca­to accetta di farsi misurare la febbre con il termoscann­er
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