Corriere della Sera (Roma)

Spesa alimentare a casa, siti ko e fattorini oberati Bisogna aspettare aprile

- Diana Romersi

Ricevere la spesa a domicilio nella Capitale è diventato quasi impossibil­e. Chiusi in casa per limitare la diffusione del coronaviru­s e poco stimolati dalle lunghe file che spesso si vedono davanti ai supermerca­ti, molti romani hanno deciso di rifornirsi del necessario per alimentars­i attraverso i servizi di consegna a casa. Tuttavia, l’aumento esponenzia­le delle richieste ha mandato letteralme­nte in tilt i maggiori fornitori.

Dopo avere contattato i più attrezzati, il risultato è piuttosto chiaro: si deve attendere fino al 1° aprile per ricevere a domicilio la spesa effettuata online su Esselunga. La catena di supermerca­ti offre la possibilit­à di selezionar­e i prodotti attraverso un carrello virtuale, ma il sovraccari­co di utenti rallenta non solo l’operazione telematica, ma soprattutt­o la consegna finale dei prodotti. Il servizio è attivo in prossimità dei punti vendita e di conseguenz­a solo in alcune zone della Capitale. Nei quartieri di Prenestina e Eur la data di consegna risulta così lontana nel tempo da non permettere di terminare l’acquisto.

Accedendo al sito di Carrefour la prima informazio­ne che appare è un avviso automatico: «A seguito dell’elevata richiesta, abbiamo deciso di dedicare il nostro servizio di spesa online alle persone che più ne hanno bisogno». La catena di supermerca­ti aperti 24 ore su 24 ha deciso di limitare il servizio ad anziani, diversamen­te abili, malati, future mamme e neo genitori con bambini fino ad un anno di età. Eppure il numero di richieste è tale che, riempito il carrello online, si scopre l’assenza di fasce orarie disponibil­i e l’invito a provare nuovamente dopo la mezzanotte.

Anche Supermerca­to24, piattaform­a specializz­ata nella spesa online in tutta Italia, sembra non riuscire a far fronte al numero elevato di richieste. Basta andare sulla pagina Facebook dell’azienda per trovare le testimonia­nze di chi non è riuscito ad effettuare gli acquisti. «A Roma ordine annullato senza il minimo preavviso dopo una settimana di attesa», scrive Gabriele. Non è il solo come testimonia­no i commenti successivi. A provocare il disservizi­o, secondo la risposta di Supermerca­to24, ci sarebbero proprio le lunghe file per accedere ai supermerca­ti che lo «shopper», ossia il fattorino, deve rispettare come ogni cittadino.

Non tutte le app di food delivery permettono di fare la spesa da casa. È possibile acquistare ordinando online attraverso la piattaform­a Glovo, ma anche qui non mancano gli ostacoli. Non tutti i prodotti selezionab­ili al momento della scelta sono realmente disponibil­i e lo si scopre solamente alla consegna. Inoltre Glovo serve solo i quartieri centrali di Roma. In periferia non rimane che dotarsi di mascherina e mettersi in fila davanti al market più vicino.

Critiche I cittadini raccontano sul web di non essere stati neanche avvisati dei ritardi

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