Zaniolo rivede la Nazionale
Zaniolo «rivede» la Nazionale; Dzeko: «Qui voglio vincere»
Il rinvio di Euro 2020 all’anno prossimo riapre la speranza di Nicolò Zaniolo di parteciparvi. Il romanista, dopo la rottura del ginocchio destro, aveva dovuto rinunciare al sogno di partecipare con la Nazionale alla prima grande manifestazione internazionale.
Pensare al presente e prepararsi al futuro. È il compito di tutti e anche la Roma sta cercando di farlo a 360 gradi. Tanti fronti, tante battaglie.
C’è quella contro la sfortuna di Nicolò Zaniolo, che con l’infortunio del 12 gennaio scorso (rottura del legamento crociato del ginocchio destro) aveva visto il mondo crollargli addosso: campionato finito e addio agli Europei 2020, che segnava di giocare da protagonista con l’Italia. Nessuno poteva sapere - naturalmente neppure Nicolò - che sarebbero venute guerre ben più difficili da combattere. Il rinvio di un anno, deciso ieri dalla Uefa, gli riapre le porte della prima grande manifestazione internazionale della sua carriera. In fondo è anche questo un segno di speranza che tutto ritorni alla normalità. Per «prepararsi», ieri Zaniolo ha accettato la sfida di Juan Jesus nel «challenge» che va più di moda tra i calciatori: fare almeno dieci palleggi con un rotolo di carta igienica. Lo ha fatto anche Francesco Totti, da par suo: «Uno, due... dieci! Ora basta oppure finisco domani mattina». E ha sfidato Bobo Vieri, Vincent Candela e Marco Di Vaio.
Edin Dzeko ha compiuto ieri 34 anni. Un compleanno che non poteva non essere triste, come ha postato anche sua moglie Amra, spiegando ai connazionali bosniaci l’emergenza italiana (a Sarajevo è stata illuminata la biblioteca con i colori della bandiera italiana, a Mostar il famoso ponte). Dzeko ha ricevuto gli auguri della Roma, dei compagni di squadra (Pellegrini: «Tanti auguri, fratello mio) e persino della Uefa. In un’intervista a Athletic Uk ha rilanciato:«Qui c’è tutto quello che puoi desiderare. Voglio fare l’ultimo passo, vincere qualcosa con la Roma».
Il 30 giugno ritornerà a casa Alessandro Florenzi, andato in prestito al Valencia per cercare spazio proprio in vista di Euro 2020. Ieri la notizia più bella: il tampone alla ricerca del coronavirus è risultato negativo, anche se il 35% del Valencia, invece, è positivo. Come tanti, Ale ha fatto una donazione allo Spallanzani.
La Roma si è impegnata personalmente con il presidente Pallotta (50mila euro) e con la sua fondazione Roma Cares (altri 50mila). Martedì scorso il club ha consegnato 13.000 mascherine FFP2 a Centro di emergenza Ares 118, Policlinico Umberto I, Columbus-Gemelli, Policlinico Tor Vergata, Ospedale Sant’Andrea e Istituto Spallanzani. Sessanta flaconi di disinfettante per le mani sono andati sia all’ospedale Sant’Andrea che al Policlinico Tor Vergata. Lunedì saranno consegnate altre 12.000 mascherine FFP3 e venerdì 1.500.
La raccolta fondi avviata dal Club «GoFundMe» per aiutare l’Ospedale Spallanzani ha superato i 250 mila euro di donazioni, arrivando così a metà strada rispetto al traguardo prefissato di 500 mila euro. La strada è lunga, ma sarà percorsa.
Il futuro Europei rinviati al 2021, Nicolò ci sarà. Edin fa 34 anni e prenota un regalo La buona notizia Negativo il tampone per Florenzi ma al Valencia i positivi sono il 35% della squadra