Sì ai soldati in strada (ma non denunciano)
Possono solo fermare chi è in giro. Nei guai 5 podisti
Cosa dovranno fare i soldati per le strade di Roma è tuttora un rebus. Come anche quali reparti saranno impiegati e se dovranno arrivare rinforzi da altre province per assicurare il controllo del territorio nella Capitale. In attesa che all’inizio della prossima settimana vengano sciolti questi nodi nel corso del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato in Prefettura, rimane tuttora da capire se sarà effettivamente richiesta dal Campidoglio la presenza degli uomini e delle donne dell’Esercito al fianco delle forze dell’ordine anche nelle verifiche quotidiane sugli spostamenti giustificati o meno dei cittadini per l’emergenza coronavirus. Come già accade in altre regioni.
Una questione non da poco, che tuttavia a Roma viene affrontata con prudenza proprio perché rispetto all’operazione Strade Sicure, che impegna a tutt’oggi circa 1.400 militari nella Capitale e che ha finora dato ottimi risultati per il pattugliamento congiunto e il presidio degli obiettivi sensibili, questa nuova missione potrebbe richiedere un cambio di strategia. Oltre che affrontare aspetti fin qui tenuti in disparte nell’impegno cittadino, per lo più in funzione anti-terrorismo, del personale delle forze armate. Prima di tutto perché i soldati non potrebbero denunciare chi esce di casa senza comprovato motivo, ma dovrebbero limitarsi a identificarlo, per poi richiedere l’intervento di una pattuglia di polizia, carabinieri, vigili urbani o Guardia di Finanza per poter completare la procedura. Quindi con un raddoppio che vanificherebbe la possibilità invece di utilizzare i militari per coprire altre zone di territorio. C’è poi il discorso delle «regole d’ingaggio» a un posto di blocco, eventualità tutt’altro che remota visto che in caso di zona rossa all’interno del territorio della provincia sarebbero proprio i militari dell’Esercito a far rispettare divieti di accessi e uscite da aree contagiate. Anche in questo caso la collaborazione ci sarà la collaborazione delle forze dell’ordine nel controllo dei documenti di chi si sposta. Insomma, un tema delicato che sarà affrontato in Prefettura, mentre comunque la macchina militare si è già messa in moto per aumentare eventualmente il personale da impegnare nella Capitale al fianco di quello che già ogni giorno opera davanti alle ambasciate, sedi istituzionali e religiose. Intanto proprio i militari dell’Arma hanno arrestato tre spacciatori di droga che vendevano dosi a Boccea: si tratta di due albanesi e un egiziano, denunciati anche per aver violato il divieto di uscire di casa. A Casal del Marmo invece è invece finito nei guai un giovane senegalese sorpreso in auto con una patente contraffatta. A Montesacro la polizia ha denunciato cinque persone che stavano facendo jogging fuori da una palestra. Una di loro peraltro si trovava al volante di un fuoristrada e ha spiegato agi agenti di dover andare a fare la spesa: motivazione giudicata non veritiera.
Il limite Accertamenti sempre congiunti con le forze dell’ordine: ora in città 1.400 militari