Corriere della Sera (Roma)

Chiara Caselli: «La mia passione per la fotografia»

Attrice e regista, Caselli racconta la sua mostra di immagini a Palazzo Merulana, che riaprirà dopo l’emergenza

- di Federica Manzitti

Prima di tutto, prima di essere attrice con Michelange­lo Antonioni, Liliana Cavani, Gus Van Sant, Pupi Avati, prima di firmare da regista, Chiara Caselli è stata una ragazzina della Bologna inizio anni Ottanta con una macchina fotografic­a fiammante al collo. «La mitica Olympus OM-1 che mio padre mi regalò quando avevo 14 anni, forse meno — racconta — Mi piaceva sia scattare che stampare, di giorno facevo foto in giro per la città, la sera andavo nei negozi di ottica del quartiere e mi chiudevo in camera oscura». Primo indelebile amore per una protagonis­ta del cinema internazio­nale, maturato al punto da sapersi fare narrazione dell’Eros.

Questo il tema del ciclo di mostre che Palazzo Merulana ha organizzat­o in collaboraz­ione con Roma Fotografia e che la vuole come seconda artista dopo Tina Modotti, quando il lockdown sarà decaduto e la vita culturale riprenderà. «Per la prima volta in vita mia sono orgogliosa di essere italiana e lo dico per come stiamo affrontand­o quest’emergenza, per l’umanità che stiamo dimostrand­o a differenza di altri Paesi. Penso anche che questo debba essere il tempo per immaginare il futuro, per disegnarlo migliore. Il mondo nuovo sarà delle nuove generazion­i, lo so, lo sento» spiega l’attrice e regista bolognese raccontand­o quello che questa nuova quotidiani­tà sta portando nei suoi progetti d’artista.

Gettando il cuore oltre l’ostacolo c’è Come allo specchio, il titolo dato insieme al curatore Giovanni Pelloso alla sequenza di scatti che è il racconto di un’estate pervasa di nostalgia e desiderio, una personale per l’esposizion­e romana per Roma Fotografia 2020 Eros a cui ha lavorato per mesi.

Caselli fotografa, che è stata ospite della Biennale di Venezia e all’ultima edizione della Photo Biennale di Mosca, unica donna accanto a Mimmo Jodice e Gianni Berengo Gardin, si definisce intimista e non lascia al caso nessun aspetto del suo lavoro, fino a ogni dettaglio dell’allestimen­to. «Anche quando è su grande formato — spiega — il mio è sempre un racconto intimo». Per circoscriv­ere lo sguardo in uno spazio ampio, ad esempio, ricorre a pannelli tamburati sospesi, mentre formati più piccoli sono stampati su una velina giapponese che pesa solo 40 grammi al metro quadro, infine l’uso della luce è chiarament­e un’esperienza vicina al cinema. «Amo lavorare sullo spazio. Amo anche le parole, da sempre. Sia ascoltarle, che leggerle. Ne ho scelte alcune per accompagna­re le mie foto tra quelle scritte da grandi pensatori e artisti». Accompagne­rà la prima foto di Come

allo specchio una frase della scultrice e pittrice francese Louise Bourgeois trovata per caso curiosando tra gli scaffali di una libreria di New York: «L’arte è garanzia di salute». «Perché i processi creativi sono cose misteriose. L’artista è quella persona che trasforma la vita interiore in forma — spiega — Può essere scritta, dipinta, musicale, è comunque sensibile agli altri». Anche la forma di un film, come è stato tante volte per Chiara Caselli, fino al recente Il signor Diavolo, thriller di Pupi Avati che tornerà a dirigerla nel racconto vagamente ispirato a Giuseppe Sgarbi, padre di Vittorio e Elisabetta, scrittore dell’ultima ora, che avrà un cast stellare con Stefania Sandrelli, Isabella Ragonese, Fabrizio Gifuni e Massimo Boldi, e dopo che saranno finite le riprese del film con sceneggiat­ura dei Manetti Bros e regia di Daniele Misischia.

All’orizzonte per Chiara anche un nuovo progetto fotografic­o ispirato al mondo vegetale indagato dal neurobiolo­go Stefano Mancuso.

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A sinistra, «Albe», una fotografia di Chiara Caselli in mostra nella sua personale, attualment­e sospesa, a Palazzo Merulana. Sopra, l’attrice ritratta da Fabio Lovino
Visioni A sinistra, «Albe», una fotografia di Chiara Caselli in mostra nella sua personale, attualment­e sospesa, a Palazzo Merulana. Sopra, l’attrice ritratta da Fabio Lovino

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