Allarme degli industriali: «Stiamo perdendo trecento milioni al giorno»
Allarme di Tortoriello. Atac, Simioni ai dirigenti: tagliamo gli stipendi
«Servono almeno 200 miliardi per tutela degli stipendi e garanzie per prestiti alle imprese»
Mentre gli industriali lanciano l’allarme perchè «il sistema produttivo del Lazio perde per l’emergenza Covid19 più di 300 milioni al giorno», Paolo Simioni, presidente e ad di Atac, invita in una lettera i suoi dirigenti a rinunciare a un giorno di retribuzione a settimana da devolvere ai dipendenti che subiranno tagli allo stipendio.
«C’è, purtroppo, una seconda epidemia che sta crescendo molto in fretta - dice con preoccupazione il presidente di Unindustria, Filippo Tortoriello -: quella di una lunga e profonda depressione economica». «Servono almeno 200 miliardi per salvaguardare gli stipendi e dare garanzie illimitate per prestiti e liquidità alle imprese - chiede il numero uno degli industriali -. Certamente la salute di tutte le persone è il bene primario da tutelare, tuttavia bisogna avere la consapevolezza, che le restrizioni previste dal Governo sulle attività produttive, stanno determinando perdite giornaliere fino a 3 miliardi di Pil, di cui più di 300 milioni nella nostra regione». La previsione è contenuta in un messaggio inviato agli imprenditori associati di Roma, Frosinone, Rieti, Viterbo e Latina. «Non ci potrà essere una ripresa economica senza una vera coesione sociale - avverte Tortoriello -. Una delle preoccupazioni principali, in questo momento, è che aziende inserite nelle filiere internazionali potranno essere sostituite ed altre non avranno più la capacità economica di riaprire in settori chiave della nostra economia. Se dopo la pandemia le aziende saranno ferme, non ci sarà più salute, né posti di lavoro per nessuno». In questo momento, però, «l’Italia non può fare da sola e l’Europa è chiamata a dimostrare di avere un’anima - sottolinea -. È il momento della vera solidarietà e fratellanza tra i popoli. Il Fondo “Salva Stati” senza condizionalità, così come gli Eurobond
devono diventare realtà senza se e senza ma. Ci vuole solo ed esclusivamente una forte volontà politica». Il presidente degli industriali è rammaricato per l’esito dell’ultimo Consiglio Europeo che «ci ha regalato la più grande delusione da quando abbiamo costituito l’Unione Europea» perchè «è stata una grande occasione mancata». Ed anche la burocrazia italiana deve trasformarsi».
Guardando poi ai problemi di autisti, impiegati e operai dell’Atac, alle prese con il taglio dello stipendio, il presidente di Atac, Paolo Simioni, ha scritto una lettera ai suo dirigenti invitandoli a rinunciare a un giorno di retribuzione a settimana, per tutte le nove settimane durante le quali sarà operativa l’attivazione del Fondo di solidarietà: in questo modo infatti l’azienda dei trasporti pubblici vuole affrontare le difficoltà economiche provocate dall’emergenza sanitaria. La procedura riguarda fino a 4.000 dipendenti. Le somme raccolte su base volontaria integreranno gli stipendi più colpiti dai tagli. «In questo contesto - scrive Simioni - anche io intendo offrire il mio contributo fattivo e tangibile, ma mi piacerebbe che ognuno di noi facesse un piccolo quanto significativo gesto nei confronti dei colleghi». L’adesione all’iniziativa è stata da subito molto elevata.
Cartelli di speranza attaccati alle vetrine di un negozio chiuso per l’emerga coronavirus