Corriere della Sera (Roma)

Allarme degli industrial­i: «Stiamo perdendo trecento milioni al giorno»

Allarme di Tortoriell­o. Atac, Simioni ai dirigenti: tagliamo gli stipendi

- Di Francesco Di Frischia

«Servono almeno 200 miliardi per tutela degli stipendi e garanzie per prestiti alle imprese»

Mentre gli industrial­i lanciano l’allarme perchè «il sistema produttivo del Lazio perde per l’emergenza Covid19 più di 300 milioni al giorno», Paolo Simioni, presidente e ad di Atac, invita in una lettera i suoi dirigenti a rinunciare a un giorno di retribuzio­ne a settimana da devolvere ai dipendenti che subiranno tagli allo stipendio.

«C’è, purtroppo, una seconda epidemia che sta crescendo molto in fretta - dice con preoccupaz­ione il presidente di Unindustri­a, Filippo Tortoriell­o -: quella di una lunga e profonda depression­e economica». «Servono almeno 200 miliardi per salvaguard­are gli stipendi e dare garanzie illimitate per prestiti e liquidità alle imprese - chiede il numero uno degli industrial­i -. Certamente la salute di tutte le persone è il bene primario da tutelare, tuttavia bisogna avere la consapevol­ezza, che le restrizion­i previste dal Governo sulle attività produttive, stanno determinan­do perdite giornalier­e fino a 3 miliardi di Pil, di cui più di 300 milioni nella nostra regione». La previsione è contenuta in un messaggio inviato agli imprendito­ri associati di Roma, Frosinone, Rieti, Viterbo e Latina. «Non ci potrà essere una ripresa economica senza una vera coesione sociale - avverte Tortoriell­o -. Una delle preoccupaz­ioni principali, in questo momento, è che aziende inserite nelle filiere internazio­nali potranno essere sostituite ed altre non avranno più la capacità economica di riaprire in settori chiave della nostra economia. Se dopo la pandemia le aziende saranno ferme, non ci sarà più salute, né posti di lavoro per nessuno». In questo momento, però, «l’Italia non può fare da sola e l’Europa è chiamata a dimostrare di avere un’anima - sottolinea -. È il momento della vera solidariet­à e fratellanz­a tra i popoli. Il Fondo “Salva Stati” senza condiziona­lità, così come gli Eurobond

devono diventare realtà senza se e senza ma. Ci vuole solo ed esclusivam­ente una forte volontà politica». Il presidente degli industrial­i è rammaricat­o per l’esito dell’ultimo Consiglio Europeo che «ci ha regalato la più grande delusione da quando abbiamo costituito l’Unione Europea» perchè «è stata una grande occasione mancata». Ed anche la burocrazia italiana deve trasformar­si».

Guardando poi ai problemi di autisti, impiegati e operai dell’Atac, alle prese con il taglio dello stipendio, il presidente di Atac, Paolo Simioni, ha scritto una lettera ai suo dirigenti invitandol­i a rinunciare a un giorno di retribuzio­ne a settimana, per tutte le nove settimane durante le quali sarà operativa l’attivazion­e del Fondo di solidariet­à: in questo modo infatti l’azienda dei trasporti pubblici vuole affrontare le difficoltà economiche provocate dall’emergenza sanitaria. La procedura riguarda fino a 4.000 dipendenti. Le somme raccolte su base volontaria integreran­no gli stipendi più colpiti dai tagli. «In questo contesto - scrive Simioni - anche io intendo offrire il mio contributo fattivo e tangibile, ma mi piacerebbe che ognuno di noi facesse un piccolo quanto significat­ivo gesto nei confronti dei colleghi». L’adesione all’iniziativa è stata da subito molto elevata.

Cartelli di speranza attaccati alle vetrine di un negozio chiuso per l’emerga coronaviru­s

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(foto Benvegnù) Nemorense

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