Corriere della Sera (Roma)

Nella Capitale 38 contagi: è il dato migliore

Malata una dipendente di Amazon a Passo Corese: il magazzino resterà aperto

- Salvatori

Trend basso e costante: sotto il 10 per cento. E la maggior parte dei nuovi casi di positività è concentrat­a al fuori della Capitale: tra le province di Frosinone e Latina, e soprattutt­o nelle case di riposo. Dei 210 malati di Covid-19 confermati ieri, 88 sono cluster delle residenze per anziani. A Roma, esclusa la provincia, il dato più basso della settimana, 38 casi.

Il trend resta basso e costante: sotto il 10 per cento. E la maggior parte dei nuovi casi di positività al coronaviru­s è concentrat­a al fuori della Capitale: tra le province di Frosinone e Latina, e soprattutt­o nelle case di riposo. Dei 210 malati di Covid-19 confermati ieri, che portano il totale nel Lazio a 2.505, ottantotto (oltre il 40 per cento) sono legate ai cluster delle residenze per anziani. Mentre a Roma, esclusa la provincia, il dato è il più basso della settimana, con 38 casi. «Tanto che per la prima volta - racconta l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato - ci sono ospedali, come il San Giovanni, che nelle ultime 24 ore non hanno preso in carico casi Covid».

Tra chi è risultato malato nell’ultima giornata anche un bimbo, preso in carico dal presidio di Palidoro del Bambino Gesù, e una dipendente del centro di distribuzi­one Amazon di Passo Corese, in provincia di Rieti. Quest’ultima sarebbe collegata al focolaio della zona rossa di Nerola. Dal 22 marzo non era più andata a lavorare (forse per i sintomi della malattia): l’azienda sta ricostruen­do tutti i contatti ravvicinat­i all’interno del magazzino della lavoratric­e contagiata, che verranno messi in congedo retribuito.

Il centro di smistament­o nel reatino era stato nei giorni

*dati di ieri Tamponi Per effettuare più test possibili sono entrati in rete anche laboratori di Viterbo e Genzano

scorsi oggetto di polemiche da parte del personale che riteneva insufficie­nti le misure adottate per contrastar­e il coronaviru­s. Il colosso americano, che anche dopo il caso accertato resterà aperto e operativo, aveva immediatam­ente disposto la chiusura dei locali comuni, come la mensa, e il riposizion­amento delle postazioni di lavoro nel rispetto delle distanze minime.

Tornando alle tacche nei conteggi di chi questo terribile virus lo sta purtroppo scontando sulla sua pelle, va registrato anche il dato dei decessi. Che ieri sono stati la metà dei giorni passati: sei (1 al Sant’Eugenio, 2 nella Asl Roma 4, un frate trappista 82enne nella Asl Roma 6, 2 all’ospedale Spaziani di Frosinone). Per un totale di vittime accertate che arriva a quota 124.

Per rispondere all’esigenza di sottoporre più sospetti possibili ai tamponi, nella rete dei laboratori sono entrati anche Viterbo, Genzano, San Camillo, San Giovanni e Istituto zooprofila­ttico. Attivati 20 posti letto Covid nel padiglione D al San Filippo Neri (Asl Rm1). Per quanto riguarda infine i dispositiv­i di protezione sono stati distribuit­i 200 mila mascherine chirurgich­e, 19.480 FFP2, 2.450 tute idrorepell­enti, 20.500 guanti, 2.400 occhiali e 2.620 calzari.

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(foto LaPresse) Sedi pubbliche Sanificazi­one in un palazzo Ater a San Saba
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