Da Seneca al futuro, in video-pillole le voci del cinema
«Prima e dopo il virus»: le testimonianze da Verdone a Cavani, da Luchetti a Archibugi
Il primo è stato Carlo Verdone. Chiamato dalla Fondazione Cinema per Roma a inaugura l’iniziativa «Prima e dopo il Virus: parla il cinema italiano» curata da Mario Sesti. Una raccolta di video-testimonianze di autori, produttori e attori con consigli e riflessioni sulla situazione creata dall’emergenza coronavirus.
«C’è molto da riflettere — osserva Verdone nel video disponibile sul sito www.romacinemafest.org – su quello che abbiamo fatto di sbagliato negli ultimi decenni. Per esempio sul clima: tutto parte dalla violenza fatta al pianeta». In quanto alle letture, per l’attore e regista, bata un nome: Lucio Annio Seneca, Lettere a Lucilio. Pochi dubbi anche su quel che farà una volta superata la reclusione forzata: «Stare all’aperto, viaggiare in Italia, da nord a sud, per accarezzare e ringraziare il mio paese». Il cinema darà la sua parte, assicura. «Avremo bisogno di leggerezza e grazia. Questo periodo è un brutto film e non lo vorremo rivedere».
In molti hanno risposto all’invito con contributi distribuiti attraverso i canali social della Fondazione @romacityfest con gli hashtag #CityFest, #IoRestoACasa, #LaCulturaInCasa.
Venerdì è stata la volta di Liliana Cavani. Dalla grande regista un auspicio a riprendere in mano «i libri di storia antica e moderna». E, una volta usciti dalla quarantena, «capire che è urgente essere presenti nella politica, partecipare alla vita civile». Cavani confida che il cinema italiano «faccia tesoro di questa esperienza». In quanto a lei, si dice pronta a tornare dietro la cinepresa. «Io cercherò di realizzare il film a cui sto lavorando. Un film che dice che la vita è fragile e ha bisogno del contributo di tutti».
Ieri, poi, è andato online il contributo di Cristina Donadio, oggi sarà la volta di Daniele Luchetti, il 1 aprile Paola Cortellesi e Riccardo Milani, il 2 Pietro Valsecchi, il 3 Sara Serraiocco. E, a seguire, arriveranno le clip della produttrice Francesca Cima e Francesca Archibugi.
«In questo momento così particolare, abbiamo pensato, con la Fondazione Cinema per Roma, che ascoltare la voce di chi per mestiere è abituato, attraverso i film, a raccontare noi e ciò che ci circonda fosse d’aiuto per capire che mondo ci troveremo di fronte quando usciremo dall’emergenza — spiega Sesti
—, ma anche per cercare di scambiare pensieri, sensazioni e consigli sul nostro vissuto di oggi». L’auspicio della presidente Laura Delli Coli è che l’inizativa «accorci, in questo tempo sospeso, le distanze tra il cinema e il nostro pubblico».