Corriere della Sera (Roma)

Zaniolo commosso al bimbo di Milano: ti aspetto a Trigoria

Zaniolo scrive al bambino di Milano: «Ti aspetto a Trigoria»

- di G. Piacentini

«Giocare con la maglia della Roma per me è un’emozione infinita». Parola di Lorenzo Pellegrini, romano, romanista e prossimo capitano della formazione gialloross­a. Già così la sua carriera è un sogno, ma la Roma lavora da tempo con il suo agente per renderla ancora più bella: una delle priorità della società, in questo momento, è infatti il rinnovo del suo contratto. Quello attuale scade nel 2022, ma prevede una clausola da 30 milioni che non fa stare tranquilli i tifosi gialloross­i. Quegli stessi tifosi con i quali, nemmeno troppi anni fa, andava allo stadio.

«Mi sento - ha detto su Twitter della società - come tutti i ragazzi con cui giocavo da bambino e che ora vengono allo stadio a tifare la Roma. È un’emozione quasi inspiegabi­le, tra le più belle che si possono provare. Mio padre è il mio eroe, sapere che si emoziona vedendomi scendere in campo con la Roma mi rende ancora più orgoglioso». È destinato, Pellegrini, a raccoglier­e l’eredità dei suoi idoli Totti e De Rossi. «Loro sono sempre stati i miei punti di riferiment­o, ma ammiravo anche Ronaldinho».

In molti paragonano il suo modo di giocare a quello dell’ex numero 10. «Mi fa piacere ma non sarò mai come Francesco:

è una leggenda, un campione, come lui non ne nascerà un altro. Totti è Totti, io sono Lorenzo, e cerco di fare il meglio per la Roma». Dal giorno dell’esordio a Cesena con Rudi Garcia («Non lo ringrazier­ò mai abbastanza») le

❞ Pellegrini/1 Bisogna cominciare a vincere qualcosa e per farlo dobbiamo andare dritti come treni, senza mollare mai

emozioni non sono mancate. «Il gol di tacco nel derby è stata una svolta anche a livello personale, mio padre per poco non si sentì male per la gioia. L’emozione più grande l’ho provata prima della semifinale di Champions con il Liverpool, più di Roma-Barcellona: c’erano centinaia di persone ad aspettare il nostro pullman. Il gol più bello l’ho segnato alla Fiorentina a dicembre, l’infortunio più difficile è la frattura del quinto metatarso dopo il Lecce. Il rammarico? Non essere riuscito a vincere niente con la Primavera». Il sogno più grande non l’ha ancora realizzato. «Vincere, è quello che auguro a me e alla squadra. So che per riuscirci non bisogna mai mollare di un centimetro ed è ciò che faccio, come un treno che segue i binari senza fermarsi davanti agli ostacoli».

Da un campione all’altro. Ieri è diventata virale sui social network la foto, pubblica sul Corriere della Sera, che ritraeva in una via di una Milano deserta un ragazzino giocare a pallone con indosso la maglia gialloross­a di Nicolò Zaniolo. «Non so chi sei - il suo messaggio social - ma che orgoglio vederti con la mia maglia! Quando sarà tutto finito ti aspetto a Trigoria».

Zaniolo al piccolo tifoso milanese che giocava da solo con la sua maglia: «Che orgoglio!»

❞ Pellegrini/2 Il gol di tacco nel derby e la semifinale di Champions con il Liverpool i momenti indimentic­abili

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Il bimbo con la maglia di Zaniolo gioca in una Milano deserta
Commovente Il bimbo con la maglia di Zaniolo gioca in una Milano deserta

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