I 30 anni di Sinnos
Festa solo rinviata per l’editrice nata dal lavoro di un gruppo di detenuti del carcere di Rebibbia
In questi giorni avrebbe dovuto svolgersi la Fiera internazionale del Libro per ragazzi a Bologna, e Della Passarelli, appassionato motore vivente della casa editrice Sinnos, sarebbe andata dal parrucchiere. Un po’ per placare l’ansia, molto per farsi trovare in perfetta forma dagli autori italiani e stranieri, dagli amici editori, librai, bibliotecari. A Bologna Sinnos, fondata a Roma nel 1990, voleva festeggiare i suoi 30 anni di vita. Intendiamoci, appuntamento solo rinviato, perché quando Della si mette in testa qualcosa è difficilissimo fermarla.
Sinnos è nata in quell’anno dal lavoro di un gruppo di detenuti di Rebibbia italiani e stranieri con una cooperativa sociale che voleva fare qualcosa di più di un «service grafico ed editoriale». La prima sfida è stata pensare di rivolgersi, da un carcere, ai bambini e ai ragazzi. Il nome, Sinnos, che in sardo significa «segni» gliel’ha dato un ragazzo di passaggio nella saletta dove lavoravano. Molte le presenze fondamentali, da Antonio Spinelli a Vinicio Ongini che ha curato la prima collana bilingue «I mappamondi».
Nei loro libri nessuno si sente straniero. E non dipende dal paese di nascita. «Il nostro progetto — ha sempre ripetuto Della — è rimasto intatto: l’intercultura prima di tutto e il diritto per imparare a rispettarci». Per questo è stato fondamentale l’impegno contro la dislessia e perché libri e lettura fossero accessibili a tutti. Nel 2006 è stata progettata la font «leggimi» per chi ha difficoltà. E presto altri editori hanno coMoeyaert, minciato ad utilizzala, sia adattandola alle proprie esigenze grafiche, sia collaborando direttamente con Sinnos per la progettazione di libri ad Alta Leggibilità.
Impossibile elencare tutti i progetti portati avanti da Sinnos in questi 30 anni. Ma non si può dimenticare l’impegno costante per far conoscere la nostra Costituzione; la collana Nomos, dedicata alla cittadinanza; il progetto «Le Biblioteche di Antonio» per aiutare la nascita di biblioteche scolastiche in zone svantaggiate. Molti gli autori importanti nel catalogo: Fabio Stassi, che ha firmato La gamba di legno di mio zio. E lo scrittore fiammingo Bart vincitore dell’Astrid Lindgren Memorial Award 2019, che è nel catalogo con Bianca.
Anche in questi giorni complessi sui canali social, Sinnos non si è fermata proponendo consigli bibliografici, affiancati a idee di attività da fare insieme. Intanto preparano tante nuove iniziative per prossimi mesi: un nuovo romanzo di Patrizia Rinaldi: Hai la mia parola; Alice Keller e Veronica Truttero ancora insieme per una graphic per piccoli primi lettori, Le disavventure del Barone Von Trutte, poi Luogo Comune (Jacopo Ghisoni) con Il grande libro delle navi. «Autori italiani, pronti a ricominciare a incontrare dal vivo i loro lettori — annuncia Della Passarelli — e a ridare nutrimento di pensiero e speranza al nostro paese». Per brindare tutti insieme ai 30 anni. Appena sarà possibile.