Corriere della Sera (Roma)

«Vacanze romane» (ma anche cinesi) In arrivo il remake

Girato prima dell’emergenza il film ispirato al classico con la coppia Hepburn & Peck

- E. Cost.

Vacanze romane in versione cinese. È stato presentato nei giorni scorsi alla Casa del cinema il film The Italian Recipe (La ricetta italiana), una coproduzio­ne italo-cinese, girata a Roma negli ultimi mesi, una sorta di reinterpre­tazione del celebre cult-movie del 1953, diretto da William Wyler e interpreta­to da Gregory Peck e Audrey Hepburn. Una commedia romantica, coprodotta dal regista e produttore Cristiano Bortone, con Roberta Manfredi e Alberto Simone e con Rai Cinema, stavolta interpreta­ta da Huang Yao (nel ruolo di Mandy) e Liu Xun (Peng), diretta dalla regista Zukin Hou.

Una storia sentimenta­le di cui sono protagonis­ti due giovani: lei è una sognatrice insofferen­te alle regole ed è arrivata nella Capitale accolta dagli zii dopo la morte della mamma, con pochi soldi e il grande sogno di diventare una famosa chef come Antonino Cannavacci­uolo; lui è una popstar cinese, ricco e già famoso, che invece approda in Italia per partecipar­e a un reality show, in cui deve fingere di innamorars­i di una top model. Inevitabil­e l’incontro tra i due ragazzi: una serie di imprevisti li costringer­à a trascorrer­e un’intera notte insieme e, altrettant­o inesorabil­mente, tra loro nascerà l’amore, girando per Roma a bordo di una Vespa.

«In questa avventura sentimenta­le, la terza protagonis­ta è la città eterna — spiega Simone, ideatore del progetto — che funge da sfondo all’incontro di due giovani molto diversi tra loro, per carattere e mentalità, e anche molto diversi dal contesto culturale e storico in cui si vengono a trovare e dove sboccia la loro passione». Il film uscirà in autunno in Cina e poi in Italia.

Un progetto ambizioso, che all’inizio ha faticato a concretizz­arsi: «Fino a qualche tempo fa — continua Simone — non esistevano accordi ufficiali tra governo italiano e cinese per le coproduzio­ni. Inoltre, c’erano le difficoltà linguistic­he e la diversità concettual­e tra i nostri Paesi. Per questo motivo, era fondamenta­le trovare una storia che potesse essere comprensib­ile anche a Pechino».

Non era previsto, però, il coronaviru­s. «Gli attori e le maestranze — spiega la produzione — sono arrivati in Italia lo scorso gennaio, prima dello scoppio dell’epidemia a Wuhan, si sono uniti ai loro colleghi italiani e hanno collaborat­o proficuame­nte in un clima di grande armonia. A fine riprese, i produttori e il cast hanno incontrato la stampa per raccontare questa interessan­te e innovativa impresa cinematogr­afica “made in Italy”, che guarda al più importante mercato cinematogr­afico del pianeta».

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Protagonis­ta Huang Yao nei panni di una novella Audrey Hepburn

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