Fiamme Oro, sogno spezzato
Coach Guidi: «Eravamo secondi ma giusto fermare tutto»
Niente scudetto e nessuna retrocessione: il mondo del rugby si è fermato definitivamente alcuni giorni fa. Brutto colpo per le Fiamme Oro, seconde in classifica alle spalle di Calvisano. Il tecnico Guidi: «Sì, eravamo lanciatissimi però è stato giusto fermare tutto».
La Federazione rugby ha rotto gli indugi e per prima ha alzato bandiera bianca: campionato annullato senza vincitori né vinti, lo scudetto 2020 non sarà assegnato, eliminate retrocessioni e promozioni. Finisce così senza arrivare al traguardo l’avventura di Gianluca Guidi alla guida delle Fiamme Oro, nell’anno in cui 3 anni di lavoro stavano per giungere al capolinea.
«Forse il rugby poteva aspettare per allinearsi con gli altri - racconta dal suo isolamento familiare di Livorno ma sarebbe stata solo una questione di tempo, la scelta era inevitabile e giustissima. Per noi delle Fiamme Oro, poi, lo stop è stato obbligato, con tutti i ragazzi rimasti in caserma a disposizione della pubblica amministrazione per l’emergenza, sarebbe stato impossibile pensare a quello che è, e resta, un divertimento».
Il destino di Guidi sembra segnato, il richiamo di Calvisano forse è più forte della voglia di portare a termine un progetto lasciato a metà: «Al momento dello stop eravamo secondi in classifica e con una situazione tecnica e mentale ideale. Ma è inutile pensare a cosa avremmo potuto fare, stiamo tutti vivendo qualcosa più grande di noi e possiamo solo essere contenti per quello che eravamo riusciti a fare».
Adesso si prova a guardare avanti, a come sarà il rugby romano con addosso le scorie che lascerà l’anno sospeso nel nulla: «La prima cosa da capire è quando potremo essere liberi di tornare a placcarci in sicurezza. Di sicuro per il Top12 la partita sarà durissima e dovremo usare tutta la genialità italiana per rialzarci. Non è detto che tutto sarà negativo, si sarà costretti a puntare sulle proprie forze, a tornare a un dilettantismo fatto di vivai e passione in cui il rugby potrebbe ritrovare la sua essenza».
Sull’altra sponda ovale del Tevere, Daniele Montella, l’allenatore della Lazio 1927, pensa a un percorso interrotto all’uscita dal tunnel.
«La squadra mi stava piacendo da matti - racconta - e dopo un girone di andata complicato stavamo iniziando a toglierci belle soddisfazioni. Con tutti gli scontri diretti per la salvezza in casa, credo che ce la saremmo giocata fino alla fine. Sarà complesso programmare un futuro, sotto l’aspetto economico non capisco cosa possa succedere, con un ridimensionamento generale che travolgerà il campionato. Si salverà chi potrà puntare sulle forze proprie e in questo senso la Lazio partirà avvantaggiata».
Il futuro Guidi verso Calvisano: «Per il Top12 davvero sarà dura ripartire» La Lazio Il tecnico Montella: «Ci stavamo togliendo belle soddisfazioni»