Quelle scritte proiettate a Colli Aniene
Una facciata a Colli Aniene, fenomeno social
Vengono dalla Galassia di Colli Aniene e si rendono invisibili come tutti gli alieni che si rispettino. Ma è chiaro quello che fanno, dove lo fanno e che sono animati dalle migliori intenzioni. Si chiamano Proiezionisti anonimi e sono quelli che dallo scorso 18 marzo ogni sera accendono il muro cieco di un palazzo del quartiere nel IV Municipio con messaggi ispirati alla migliore tradizione romanesca, sospesi tra lo scherno affettuoso, lo sfottò e il sentimentale. «Ci proiettiamo / Nel futuro /Per amarci/Ancor di più» ha fatto scrivere qualche sera fa Er Pinto, uno degli autori di questa iniziativa nata in pieno lockdown da un gruppo anonimo di amici del quartiere.
Tutto è cominciato con il logo di Batman, supereroe invocato contro il coronavirus quanto mai, proiettato per illuminare con un gioco e un pizzico di audacia, le speranze affacciate alle finestre del circondario di via Galati. Sarebbe rimasto un fenomeno poco più che condominiale, ma sempre con una sua poesia, se non fosse per la potenza dei social amplificata dalle misure di distanziamento fisico. Un rimando su Twitter, un rilancio su Facebook (@ProiezionistiAnonimi) e i like sono passati da decine a migliaia. Messaggi nella bottiglia: «E comunque mi mancate tutti», severi moniti: «Dovete restare a casa, mortacci vostri!», proposte galanti: «Vuoi uscire a donare il sangue con me?», pubblicità progresso: «1522 anche in casa non sei sola», ma anche domande di servizio: «Sapete se c’è fila alla Coop?» e citazioni da Lucio Dalla, Fabrizio De André o da film come Roma città aperta.
Del resto la parentela tra la settima arte e queste strade a ridosso della Tiburtina è scritta nella storia del cinema italiano. A partire da Cadaveri eccellenti di Francesco Rosi del 1976, quando la borgata era in costruzione, passando per Borotalco di Verdone e Il Mostro di Roberto Benigni, tante le pellicole ambientate dove oggi operano i Proiezionisti Anonimi. Tra le pasquinate di Colli Aniene c’è spazio anche per scherzare con Zerocalcare. «C’avemo ancora i ceci» diceva una proiezione recente riferendosi a un’altra reazione al confinamento targata Roma Est, le ormai celebri strisce disegnate dal fumettista della vicina Rebibbia.
Galanteria e citazioni
«Vuoi uscire a donare il sangue con me?» o le parole di Dalla e Fabrizio De André