«Riapro Formello, la Lazio è al sicuro»
La sfida di Lotito: «Se si lavora in fabbrica, perché non possono farlo i calciatori?»
Claudio Lotito è sempre stato in prima fila per far ripartire il campionato e ora cerca di stringere i tempi. Il centro sportivo di Formello è stato sanificato e, secondo il presidente, i giocatori della Lazio si potranno allenare in tutta sicurezza appena sarà tolto il lockdown per il calcio professionistico. «Non capisco perché se si lavora in fabbrica non lo si può fare, nelle giuste condizioni, anche nel calcio». Una frase che scatenerà altre polemiche.
Ha preparato il centro sportivo di Formello perché sia pronto ad accogliere la Lazio. Lo ha rinnovato e sanificato. E adesso vuole che i giocatori e gli allenatori ritornino a popolarlo.
Claudio Lotito non attende più, esce allo scoperto, prende posizione: basta aspettare, è il momento di restituire ai calciatori la possibilità di lavorare sul campo. «Non c’è alcuna prova scientifica che impedisce gli allenamenti», dice. Sarebbe il primo passo verso la ripresa dell’attività e, poi, la ripartenza del campionato. Il suo grande obiettivo, il traguardo finale per il quale si è battuto nelle videoconferenze della Lega scontrandosi con Agnelli (adesso passato dalla sua parte), con Marotta, con Cellino. Il primo passo, però, è un altro: riprendere la preparazione. Il calcio giocato verrà più avanti.
Le argomentazioni che Lotito porta a sostegno della sua tesi sono articolate, comunque studiate, anche se certi paragoni possono apparire arditi: «Non capisco perché debba essere impossibile svolgere attività fisica se viene effettuata nel rispetto delle norme di protezione e prevenzione e all’interno di un centro sanificato. Per il calciatore l’allenamento non è un atto ludico ma lavorativo. E allora perché, se nelle fabbriche si lavora, lo stesso non è consentito a un giocatore, ovviamente in condizioni di totale sicurezza? Qual è la differenza? Tra l’altro chi è abituato ad allenarsi due volte al giorno, se all’improvviso si blocca per tante settimane, accusa un problema fisico e un decadimento atletico».
L’allenamento come una forma di tutela del lavoratore, insomma. Le parole che Lotito
consegna all’emittente radiofonica ufficiale della società biancoceleste non sono casuali, servono a smuovere l’opinione pubblica alla vigilia di una decisione determinante da parte del governo che, a fine settimana, dovrà decidere se prorogare il divieto di allenamento per gli atleti professionisti, finora previsto fino al giorno di Pasquetta. «Noi rispettiamo le norme, c’è un decreto che impedisce agli atleti di lavorare sul campo e naturalmente ci atteniamo a quello. Ma continuo a non capire l’impedimento alla ripresa dell’attività, non c’è validazione scientifica a sostegno di questo provvedimento».
Lotito ha ristrutturato e rammodernato il centro sportivo della Lazio, ma nelle ultime settimane si è preoccupato soprattutto di renderlo sicuro dal punto di vista sanitario, nel caso in cui i calciatori biancocelesti dovessero tornare ad allenarsi in tempi brevi. Formello è stato sanificato più volte. «Siamo pronti da un mese e mezzo, abbiamo tutto ciò che serve per lavorare con ogni garanzia: mascherine, guanti, occhiali, gel igienizzanti. Non ci sono rischi di contagio. Basta uno screening preventivo, poi i calciatori si possono inserire in un ambiente idoneo».
Quanto sta capitando in Germania gli ha confermato che la sua idea si può perseguire: le squadre tedesche sono quasi tutte al lavoro da giorni, con gli atleti divisi in piccoli gruppi che si allenano su campi diversi o in orari differenti. L’ipotesi è che la Lazio vada in ritiro a Formello già dalla prossima settimana. Decreto permettendo.