La Camera Penale: Placanica
«Scelta prematura, si poteva aspettare un po’ di tempo»
«Una miope prospettiva che potrebbe far pensare a zone franche protette dal disastro sociale ed economico che deriverebbe da una stasi generalizzata». Cesare Placanica, presidente della Camera penale di Roma e coordinatore di quelle regionali, ci spieghi questo passaggio della lettera firmata dai penalisti del Lazio contro l’ordinanza Gallo.
«Che nessuno si illuda, siamo tutti sulla stessa barca. Non abbiamo certo la presunzione di sostituirci agli esperti, siamo consapevoli che non si debba sottovalutare l’emergenza e restare pronti a fronteggiare nefasti peggioramenti. I dati nel Lazio in questo momento però non giustificano questa decisione, che avrà anche pesanti ricadute economiche ed è inoltre assai prematura. Lo dico da cittadino prima che da avvocato».
Ma non si può nemmeno escludere fin da ora una proroga del «congelamento» dei processi fissato all’11 maggio dalla presidenza del Consiglio...
«E infatti, mentre tutti si interrogano su come far ripartire il Paese, sarebbe meglio ragionare mese per mese e non così in anticipo, per periodi così lontani nel tempo e “a data da destinarsi”».
Con quale strumento?
«Con la formula del sine die vengono cancellate tutte le udienze e sarà impossibile fissarle nel calendario autunnale già intasato. Diverso sarebbe stato il rinvio a “udienza fissa”, facendo cioè slittare in avanti lo stesso calendario».
Come si vorrebbe fare nel calcio...
«È l’unico modo per non rischiare di mandare al macero decine di procedimenti, tenuto conto che la sospensione estiva dell’attività giudiziaria entrerà in vigore il 20 luglio e che in quei giorni prima della pausa si sarà accumulata la mole di urgenze da smaltire».
Perché al macero?
«Perché poi, inevitabilmente, anche se l’ordinanza ferma il decorrere dei termini di prescrizione, alla ripresa andrà fatta dai singoli presidenti di sezione una selezione su quali processi portare a termine».
Potrebbero però beneficiarne tanti imputati...
«Sfatiamo il mito che noi avvocati puntiamo a far prescrivere i reati. Gli imputati sono innocenti fino a prova contraria così come le presunte vittime hanno diritto ad avere giustizia».