Galioto, boss del Tevere
Sul corpo di Stoica i morsi del cane del clochard. Resta oscuro il movente del delitto
Dall’inchiesta per la morte di Petret Stoica, il clochard romeno che girava il mondo in bici, emerge che Massimo Galioto, il presunto assassino, era il piccolo boss del greto del Tevere. Con i suoi diktat, le sue imposizioni, i ricatti aveva messo in fuga gli altri clochard.
Ci sono uomini e caporali anche sugli argini del Tevere, perfino quando si tratta di dividersi il capitale modesto di qualche colletta o l’elemosina racimolata nella notte.
Nella ricostruzione del pm Marcello Cascini, Petret Stoica, il clochard romeno che girava il mondo in bici era un uomo, mentre Massimo Galioto, il suo presunto assassino, era un caporaletto, il piccolo boss del greto del fiume. Con i suoi diktat, le sue imposizioni, le pretese, i ricatti aveva messo in fuga i clochard dell’Europa dell’est, da sempre presente lungo questa fragile colonia metropolitana.
La pericolosità sociale di
Galioto, già coinvolto nella morte del diciannovenne statunitense Beau Solomon (2016), è sottolineata nell’ordinanza di arresto che lo ha (ri)portato in carcere nei giorni scorsi ma resta da chiarire il movente dell’omicidio. Lite per motivi di soldi? Oppure per il posto sugli argini del Tevere? Non è chiaro ma gli approfondimenti vanno avanti e fra le persone ascoltate ci sono anche i senzatetto di questa piccola comunità.
A sostegno delle accuse nei confronti di Galioto ci sono anche alcune testimonianze raccolte e due video girati con il cellulare. C’è chi assicura di averlo sentito ripetere esplicitamente: «L’ho ammazzato».
Nei prossimi giorni è possibile che il punkabbestia, assistito dall’avvocato Michele Vincelli, si sottoponga a un interrogatorio. Fin qui ha semplicemente reso dichiarazioni spontanee nelle quali s’è detto innocente: «Era già morto quando sono arrivato», ha sostenuto.
Intanto l’autospia eseguita dai medici della Sapienza ha confermato che Stoica è stato ucciso da pugni e percosse, mentre sulle gambe gli sono stati trovati morsi compatibili con le zanne di un cane: il molosso di Galioto.
L’arresto Nel provvedimento viene messa in evidenza la pericolosità dell’uomo