Lunedì centri commerciali aperti
Comune e Regione orientati a dare il via libera per tutte le attività. Si potrà passeggiare in spiaggia e fare il bagno
Si va verso la riapertura, da lunedì, di spiagge e centri commerciali per i quali si ipotizzano ingressi contingentati e misurazione della temperatura. Sarà consentito passeggiare e fare il bagno nel tratto di costa che ricade sotto l’amministrazione capitolina, ma per l’inaugurazione della stagione balneare bisognerà aspettare l’ordinanza della sindaca (si ipotizza un giorno tra il 1° e il 15 giugno). Vietato, per ora, sostare per prendere la tintarella. Da lunedì probabile riapertura di bar, ristoranti, servizi alla persona (parrucchieri, barbieri, estetisti) e centri sportivi (sì all’allenamento individuale, no all’uso di docce e spogliatoi). Ieri la Regione ha firmato un’ordinanza che, da oggi, consente a titolari e gestori di accedere ai locali per gli interventi di sanificazione, ristrutturazione e sistemazione della merce.
Tavolini all’aperto Tutti gli esercizi in sede fissa fuori dalla città storica possono fare richiesta per i dehors
Spiagge e centri commerciali aperti da lunedì: è l’ipotesi che sta prendendo quota in queste ore di confronti serrati (da remoto) per predisporre il riavvio delle attività. Il graduale ritorno ai ritmi pre-Covid sarà comunque all’insegna della massima cautela: sì a bagni e passeggiate sul litorale romano, no alla tintarella su teli e lettini. E per quanto riguarda gli shopping mall, dove finora hanno continuato a lavorare soltanto i supermercati e i negozi di abbigliamento per bambini, in attesa delle indicazioni del governo si pensa a ingressi contingentati e misurazione della temperatura. Sebbene manchi ancora l’ufficialità, che tra oggi e domani dovrebbe arrivare con il nuovo Dpcm, il Lazio sarebbe orientato alla ripartenza di bar, ristoranti, commercio al dettaglio, centri sportivi (consentiti gli allenamenti individuali, ma non l’utilizzo di docce e spogliatoi), servizi alla persona (parrucchieri, barbieri, estetiste) e dei centri commerciali (sempre in attesa delle prescrizioni di Palazzo Chigi). L’ordinanza regionale
In vista delle prossime riaperture ieri il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato un’ordinanza che, tenuto conto sia della «matrice di rischio basso» nella diffusione del contagio sul territorio, sia della necessità di «approntare le misure di prevenzione» stabilite dalle norme nazionali, da oggi consente a titolari, gestori, operatori di accedere ai locali per gli interventi di «manutenzione, ristrutturazione, pulizia, montaggio, sanificazione». Nel provvedimento sono inclusi strutture e circoli sportivi che dovranno dotarsi degli strumenti più idonei a garantire il distanziamento sociale. La delibera M5S
In parallelo il Comune sta lavorando a un pacchetto di misure per il salvataggio delle imprese: a illustrarlo, nella seduta odierna, sarà il presidente della commissione Commercio, Andrea Coia. Tra le iniziative di sostegno che si pensa di mettere in campo lo snellimento delle procedure amministrative (non più di 15 giorni per il rilascio dell’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico) e l’estensione della facoltà di presentare richiesta per i tavolini all’aperto a tutti gli esercizi in sede fissa fuori dalla città storica (nel perimetro tutelato saranno ammessi soltanto le attività di somministrazione, i centri sportivi e le librerie con vendita di volumi prevalente). Le rate residue della Cosap per il 2020 verranno sospese, mentre la disciplina transitoria istituita a causa dell’emergenza sanitaria sarà in vigore per 18 mesi (le domande si potranno presentare entro il prossimo 31 dicembre). Le linee guida
Sul tema delle regole per le riaperture gli enti locali attendono le specifiche dall’esecutivo prima di stilare i propri protocolli. Da via Cristoforo Colombo fanno sapere che «in linea di massima seguiremo le linee guida dell’Inail». Tuttavia, non si escludono possibili allentamenti o ulteriori restrizioni, a seconda di come evolverà il quadro epidemiologico. L’Inail per ora ha indicato per le attività di ristorazione la distanza minima di due metri a tavolino (su uno spazio di 4 metri quadrati comprese le sedute), mascherine e guanti in nitrile per il