«Individuati gli anticorpi che neutralizzano il Covid»
Novelli (Tor Vergata): «I risultati sono buoni, siamo pronti per la sperimentazione clinica»
«Aspettando il vaccino, che ha tappe e tempi ben precisi, dobbiamo usare tutte le armi che abbiamo a disposizione contro il coronavirus. E questa - spiega Giuseppe Novelli, genetista dell’università Tor Vergata - è un’arma che potrebbe rivelarsi importante». Può spiegare di cosa si tratta?
«Si tratta di un progetto internazionale in collaborazione con Pier Paolo Pandolfi, della Harvard University, e con Sachdev Sidhu del Trac (Toronto Recombinant Antibody Centre) che si basa sulla genetica dei virus. Sono stati individuati 10 anticorpi monoclonali sintetici dalla “libreria” canadese e di questi tre sono risultati buoni per la loro capacità di legarsi alla proteina spike del Covid-19». Cosa si intende per «monoclonali»?
«La copia di un’unica molecola, proveniente da una sola cellula».
E una volta che gli anticorpi si sono legati a questa proteina, cosa accade?
«Neutralizzano il virus. Un po’ come una chiave e una serratura. Una volta limata la prima, questa è in grado di bloccare la seconda». In vitro ha funzionato?
«Ha dato buoni risultati.
Ora siamo pronti per portarlo nella fase della sperimentazione clinica, che è già partita in Canada e in India. Vorremmo iniziarla anche in Italia, una volta ottenuta l’approvazione dell’Aifa. Stiamo preparando il dossier da inviare».
Cosa vorrebbe dire per l’Italia ottenere l’ok alla sperimentazione?
«Avere una molecola prima e a condizioni vantaggiose. E nel caso in cui funzionasse, averla poi a disposizione per eventuali pandemie future».
Si può paragonare al meccanismo del plasma, che si sta sperimentando in nord Italia?
«Il plasma è prodotto dall’uomo, qui usiamo una sintesi».
Si bypassa quindi la ricerca di un donatore guarito dal Covid.
«La donazione è restrittiva, non tutti i guariti possono e vogliono farla. E il processo di separazione dal sangue è lungo».
Che tempi ci sono per la partenza della sperimentazione?
«Se l’Aifa dà il suo ok, si partirebbe a breve, e nell’arco di un paio di mesi sarebbe conclusa, dal momento che si fa su soggetti malati».
Avete già qualche idea su quali strutture sanitarie coinvolgere?
«Tor Vergata sarà in prima linea al fianco dello Spallanzani con cui da mesi combattiamo questa battaglia. E poi magari si potrebbe pensare ad un altro centro nel nord Italia».
Le tempistiche Se l’Aifa desse il via libera si avrebbero i primi risultati nel giro di due mesi
❞ Aspettando il vaccino, che ha tappe precise, dobbiamo usare tutte le armi che abbiamo a disposizione contro il virus