«Negozi, saldi per tutto l’anno»
Oggi finisce il lockdown e riaprono la maggior parte degli esercizi. Le regole e le limitazioni. Gli orari di autobus e metro La Regione vuole rilanciare il commercio. Il vicepresidente Leodori: «Un atto ad hoc della Giunta entro la settimana»
Le «maglie» del lockdown si sono allentate: oggi riaprono la maggior parte degli esercizi commerciali ed entra nel vivo la cosiddetta fase 2. Ora l’imperativo è: rilanciare l’economia senza dimenticare le necessarie ed importantissime misure di distanziamento sociale e protezione individuale. Continua su più fronti anche l’impegno della Regione Lazio che, attraverso il suo vicepresidente Daniele Leodori, auspica «misure straordinarie» in sostegno del commercio, ome «un tempo di moratoria più lungo per le svendite promozionali». I saldi, in pratica, i negozianti potrebbero essere autorizzati a farli per tutto l’anno: «Atto ad hoc della Giunta entro la settimana», spiega Leodori. Intanto rialzano le saracinesche anche parrucchieri e centri estetici: la distanza sarà almeno di un metro tra clienti, obbligatorie le mascherine, necessaria la prenotazione e nel salone sono vietati gli accompagnatori. Resteranno chiuse fino al 25 maggio, invece, le palestre riapriranno solo gli impianti che consentono gli sport individuali. Da oggi, infine, sono attive quattro nuove linee di bus garantite da 70 pullman privati.
Via ai saldi «fino alla fine dell’emergenza Covid». I prestiti alle aziende «entro metà giugno» grazie al patto con Cassa depositi e prestiti. E l’appello alla responsabilità perché «mezzo metro di distanziamento in più, è meglio». Stamani la fase 2 entra nel vivo: Daniele Leodori, vicepresidente della Regione, come si riparte?
«Prima di tutto ringraziando chi in questi mesi non ha mollato. Le imprese che all’improvviso si sono dovute fermare e i lavoratori che stanno reggendo questa non occupazione, un trauma psicologico per le famiglie e uno choc sociale senza precedenti. Ma possiamo e dobbiamo reagire tutti insieme, con i sindaci e gli enti locali. Nel Lazio, grazie alle associazioni di categoria e alle forze sociali, questo spirito c’è stato ed è forte».
Sì, ma in pratica, come si rimette in moto il sistema?
«Dobbiamo essere attenti al fattore R-0, l’indice del contagio. Ma lottare anche per avere un F-0, cioè evitare che anche una sola azienda metta il cartello “fallito” sulla serranda. Il governo
Il vicepresidente della Regione, Daniele Leodori
ha bloccato i licenziamenti, però, dobbiamo scongiurare ulteriori ricadute. E difendere le imprese da usura e criminalità. Su questo servono misure straordinarie».
Di che tipo?
«Per esempio l’abbigliamento: è chiaro che dovremmo dare un tempo lungo di moratoria per le svendite promozionali. I saldi, in sostanza. In modo che, così, i negozi riescano a determinare nuovi incassi».
Un anno di saldi?
«Io legherei le promozioni all’intera emergenza Covid. Naturalmente c’è bisogno del consenso dell’Assemblea, ma presto la giunta porterà al voto un atto per dare alle aziende questa possibilità».
Saldi, mare: che estate sarà? «Di fiducia, ma anche di prudenza.
Le banche «Qualche istituto invece di erogare le risorse ha richiesto indietro i prestiti»
Teniamo sempre presente il rischio sanitario e confidiamo nella sensibilità delle persone. L’appello è di essere prudenti nei distanziamenti, anche se siamo convinti che le aziende si comporteranno nel modo migliore per non far ripartite il virus. Le linee guida dicono un metro ma, se possibile, meglio distanziare un metro e mezzo».
Al mare non si rischia che l’attenzione diminuisca?
«Faremo controlli capillari».
E quando si capirà se il sistema regge?
«Le prime analisi le faremo tra il 25 e il 28 maggio. E ci serviranno per capire anche quando riaprire ai trasferimenti interregionali».
Che sono fondamentali per la ripresa. Sotto il profilo economico non è andato tutto liscio finora. Lei ha bacchettato Banche e Inps...
«Non bacchettate, al limite un pungolo. Qualche banca
che, invece di erogare risorse garantite dallo Stato, si è messa a richiedere indietro i prestiti dati ante-Covid, ha avuto un atteggiamento poco condivisibile, diciamo. E poi l’Inps: abbiamo collaborato costantemente con l’assessore Di Berardino, però dobbiamo recuperare al massimo i ritardi. Il Lazio è stata la prima regione ad accelerare sulle richieste, ma dopo due mesi molti versamenti non sono stati ancora effettuati. E le persone hanno bisogno di risposte veloci».
Nell’ultimo decreto il governo ha eliminato molti passaggi, però.
«Bene, più veloce è meglio è. La burocrazia è un crimine in tempi di pace, figuriamoci in tempi di coronavirus».
E le 42 mila richieste registrate dal vostro sistema?
«Per la prima tranche di cinquemila imprese abbiamo completato le pratiche, mille versamenti sono stati effettuati e in settimana arriveranno gli altri quattromila. Poi, grazie all’accordo con Cassa depositi e prestiti, contiamo di smaltire tutte le richieste restanti entro metà giugno».
Quanto tempo servirà al Lazio per rimettersi in piedi?
«Difficile da prevedere, vediamo da oggi come si riparte. Però è indispensabile mettere in campo risorse e investimenti, soprattutto pubblici, per recuperare rapidamente fin da ora e per tutto il 2021. E riportare il Pil a livelli pre-Covid il prima possibile».