Tutti i gioielli sono a rischio
I conti disastrosi potrebbero costringere la Roma a sacrificare i pezzi grossi (compresi Under e Kluivert)
I conti disastrosi della Roma mettono a rischio tutti i gioielli giallorossi: da Zaniolo a Pellegrini, da Cristante a Diawara fino a Mancini, Kluivert e Under. Il risanamento del bilancio è prioritario e potrebbe costringere il club a sacrificare alcuni dei pezzi migliori.
Se c’è una cosa che emerge in maniera evidente dalla relazione trimestrale appena pubblicata, è la necessità della Roma di sistemare il bilancio. In attesa della ricapitalizzazione da 50 milioni da parte di Pallotta, e della ripartenza della trattativa per la cessione della società a Dan Friedkin, la strada più diretta per monetizzare è il calciomercato. Più diretta, però, non vuol dire più semplice, perché tra le preferenze della società, e quello che invece potrebbe succedere, ci sono in mezzo diversi gradi di rischio di dover cedere i pezzi più pregiati della rosa.
In un mondo perfetto, infatti, la lista di calciatori di cui il d.s. Gianluca Petrachi si priverebbe più volentieri, tra quelli attuali e quelli in prestito che quasi sicuramente a fine stagione faranno ritorno alla base, ci sono, in ordine decrescente di ingaggio: Pastore (7.9 milioni lordi), Florenzi, Perotti, Kolarov e Spinazzola (5.3 lordi per tutti e quattro), Fazio (4.4), Juan Jesus (3.9), oltre ai vari Nzonzi, Gonalons, Karsdorp, Coric, Bruno Peres e Santon. Nel mondo reale, però, a meno di innamoramenti improbabili da parte di società in grado di potersi permettere ingaggi così alti, solo alcuni di questi andranno via e consentiranno alla Roma di disfarsi di cartellini e ingaggi.
Perciò Petrachi, che dovrà anche trovare il modo di sostituire in maniera adeguata Smalling e Mkhitaryan, nel caso non si trovasse con il Manchester United e con l’Arsenal un accordo per trattenere entrambi, dovrà difendere con tutte le forze i propri gioielli. Nessuno, però, oggi può sentirsi al riparo da eventuali trattative. I più a rischio, ovviamente, sono Nicolò Zaniolo e Lorenzo Pellegrini. L’ex interista era valutato circa 80 milioni prima che il Covid-19 ridimensionasse di circa il 30% il valore del calcio mondiale, il suo peso sul bilancio è quasi irrilevante per cui la sua cessione sarebbe da considerarsi quasi tutta plusvalenza, meno il 15% del costo del cartellino, che andrebbe girato all’Inter. La Roma, naturalmente, prima di privarsene proverà tutte le altre soluzioni possibili.
Stesso discorso per quanto riguarda Pellegrini, con l’ulteriore complicazione di una clausola rescissoria da 30 milioni che la società proverà a togliere, proponendo un rinnovo, con prolungamento, del contratto. Al momento, però, la situazione è in standby.
Rinunce dolorose sarebbero quelle a Cristante e Mancini che però, a causa delle modalità differite di pagamento stabilite con l’Atalanta, «pesano» ancora rispettivamente 18 e 20 milioni sul bilancio, per cui una eventuale cessione dovrebbe essere fatta a cifre più alte per non generare una minusvalenza. Discorso identico per Amadou Diawara. Tutti e tre, poi, sono pupilli di Paulo Fonseca, che ha già detto che vorrebbe tenerli. I più «vendibili» sono Kluivert e Cengiz Under, oltre al giovane Riccardi, ma anche in questo caso bisognerà vedere l’entità delle offerte arriveranno.
Lavoro improbo
Petrachi dovrà liberarsi di tanti ingaggi pesanti e risolvere anche i casi Smalling-Mkhitaryan