Usura, aumentano le vittime «Richieste d’aiuto: più 30%»
Una decina di arresti nell’ultima settimana. La conferma che l’usura è ora più che mai un fenomeno vivo nella Capitale, che può avere un’impennata nelle prossime settimane a causa della crisi postepidemia che già colpisce interi settori del commercio e dell’imprenditoria. In prima linea c’è il presidente dell’Ambulatorio antiusura Luigi Ciatti che ha già rilevato «un aumento delle richieste d’aiuto del 30%». La onlus gestisce fondi della Regione e del Mef, «e negli ultimi 25 anni – continua il presidente – ha fatto da garante verso le banche per accessi al credito per sette milioni di euro. Da due mesi lanciamo il grido d’allarme perché oltre al profilo sanitario ce n’è uno socio-economico sul quale la malattia non farà meno danni». Per il presidente dell’Osservatorio regionale per la Sicurezza Gianpiero Cioffredi «i più esposti sono gli esercenti che non riusciranno ad aprire subito, e la zona più a rischio è il centro storico in quanto per la malavita organizzata acquistare locali qui favorisce il riciclaggio, ma anche le relazioni che rappresentano un patrimonio imprescindibile. Per questo i provvedimenti del governo devono arrivare prima delle mafie», sottolinea Cioffredi per il quale «il classico usuraio di quartiere si è integrato nelle attività della criminalità organizzata. L’obiettivo finale non è avere indietro il denaro, ma prendersi proprio l’attività commerciale e utilizzarla per ripulire gli enormi proventi dell’economia criminale, a cominciare dallo spaccio di stupefacenti». Nelle ultime settimane le forze dell’ordine hanno messo a segno duri colpi agli usurai, con il coordinamento del procuratore aggiunto Lucia Lotti che dirige il pool di magistrati specializzati in reati contro il patrimonio. «Ma già da anni ormai nella Capitale non c’è indagine contro le organizzazioni mafiose in cui l’usura non rappresenti una delle attività più redditizie», dice ancora Cioffredi.