Secchi, Ghiggia e Da Costa tris: Samp travolta
«Prenderò un allenatore inglese, non di prima divisione, che ha il nome di un liquore». Questo l’annuncio di Renato Sacerdoti in vista della stagione 1957-58. Era lui il presidente romanista più longevo (superato successivamente solo da Franco Sensi): prima dal 1928 al ‘35, quando aveva fatto costruire Campo Testaccio, mandato poi al confino per le origini ebraiche, scampato ai lager travestendosi da prete, era tornato alla guida della società nel ‘52. Insomma, in quel 1957 dal Leyton Orient arrivò Alec Stock. Non sapeva l’italiano, venne cacciato dopo 11 giornate con una scusa: gli fecero sbagliare treno per Napoli, dandogli colpa del disguido. Gunnar Nordahl, che giocava ancora a 36 anni, venne promosso (anche) allenatore con Antonio Busini direttore tecnico. Si schierò a febbraio per un’ultima partita, il pompierone, segnando a Marassi: ma la Roma perse 4-2 col Genoa. Contro l’altra genovese, la Sampdoria, i giallorossi giocarono il 18 maggio 1958, esattamente 62 anni fa. Anacleto Gianni aveva sostituito Sacerdoti da 3 settimane. Con un gol di Secchi (uno dei 3 di quell’unica stagione romanista), una tripletta di Da Costa (la seconda di 3 in A, per lui) e un rigore del campione del mondo (nel ‘50) Ghiggia i giallorossi travolsero 5-1 la squadra del loro ex tecnico Baloncieri. La Roma arrivò quinta mentre la Samp si salvò 7 giorni dopo, all’ultima giornata, con un 4-0 al Torino.