Vaia, Spallanzani: «In città in queste due settimane la situazione è migliorata»
Il direttore sanitario dello Spallanzani analizza i 15 giorni dalla prima ripartenza: «Contagi in discesa, non molliamo. Possono riaprire cinema e teatri». «Stiamo studiando l’aria condizionata anti-virus»
A due settimane dalla fine del lockdown, la media dei malati negli ultimi sette giorni è di 39, mentre nella prima settimana di maggio 54. Nessun incremento esponenziale dopo le prime parziali riaperture quindi. A fare un bilancio è Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani di Roma: «Sono dati confortanti, che ci dicono che il virus è un nostro “commensale” e che ci spingono ad andare avanti con coraggio verso la riapertura completa di cinema, teatri, sport e tempo libero».
Era quello che vi aspettavate?
«Era proprio questo l’andamento che ci aspettavamo in base alle azioni che abbiamo messo in campo».
Parla del distanziamento sociale e dei dispositivi di protezione?
«Sì, e parlo di regole severe. Perché creare assembramenti o partecipare a funerali in questa fase rischia di vanificare gli sforzi e di uccidere la speranza. Non abbassare mai la guardia».
C’è chi sostiene che con l’arrivo del bel tempo il virus potrebbe scomparire?
«Noi in attesa del caldo e della bella stagione, grazie a un’intuizione dell’assessore D’Amato, stiamo lavorando a un progetto che troverà applicazione con l’estate».
Di cosa si tratta?
«Vogliamo sperimentare, nel nostro centro per l’Innovazione e Smart hospital - il reparto noto oggi come Alto biocontenimento - se l’utilizzo dell’aria condizionata può aiutare a risolvere il problema e in che modo».
Cioè l’aria condizionata «filtra» il virus?
«Potrebbe. La risposta arriverà dallo studio che portiamo avanti con Regione e università La Sapienza. Vogliamo capire se gli impianti di climatizzazione possono aiutare, funzionando secondo criteri specifici, a salvaguardare la salute in luoghi pubblici, di lavoro e case».
Il vaccino a che punto è?
«Il vaccino sta procedendo spedito, sia dal punto di vista burocratico che della preparazione dei laboratori per la somministrazione a pazienti sani. A breve inizierà il reclutamento. Per ora dobbiamo vincere le battaglie con le cure appropriate, anche sperimentali. All’inizio del 2021, potremo vincere la guerra con la prevenzione dei vaccini».
C’è qualche progetto che riguarda chi è stato infettato ed è guarito?
«Dal 28 maggio in ambulatorio prenderemo i convalescenti Covid, per osservare a lungo termine le condizioni di chi è stato dimesso dagli ospedali. È importante sul versante clinico e scientifico».
C’è qualche grande timore ancora da risolvere?
«Sono due le aree di grande preoccupazione: scuola e trasporti. C’è bisogno di investimenti per l’edilizia scolastica e di più insegnanti. Come si possono immagine bambini che tengono fisse le mascherine e che restano in fila distanziati per andare in bagno?».
Per settembre si potrà realizzare?
«Non mi occupo di questo, ma spero che gli inviti vengano accolti, per la serenità di bambini e genitori».
Ridisegnare la scuola «C’è bisogno di più insegnanti e di investimenti per l’edilizia scolastica»