Corriere della Sera (Roma)

Shopping, vetrine accese ma pochi clienti

Lo sciopero riesce a metà. Raggi contestata a Ostia. Comune: sono fascisti

- Valeria Costantini Lilli Garrone

Vetrine illuminate e saracinesc­he alzate in quasi tutti i negozi di Roma. Dal centro, con via Condotti e via Frattina, ed i suoi brand del lusso, a via di Campo Marzio dove ha riaperto i battenti il famosissim­o Cenci, alle grandi arterie dello shopping come via Cola di Rienzo e via Appia, passando per via Nazionale ed il Tritone. C’è speranza, voglia di ripartire, mentre si delimitano con adesivi i percorsi e gli ingressi. E regole perfettame­nte rispettate con mascherine ed i dispenser. Ottoni e legni lucidati da Eredi Pisanò in via Cola di Rienzo: «La voglia di fare shopping non è eccezional­e ma dovrebbe tornare», afferma Alberto Frascone. Splende anche il negozio di Antony Morato in via Appia, con esposta la nuova collezione di abbigliame­nto per uomo: «In questo periodo come “brand” non applichere­mo riduzioni particolar­i», dice Matteo Di Pietro. Un primo giorno che non è andato male, secondo il direttore della Confcommer­cio Pietro Farina:

«La percezione è che sia andato bene, in tanti hanno riaperto. Anche se non c’erano molte persone in giro, la sensazione è che non si vedeva l’ora di ricomincia­re». E c’è anche da dire che gli sconti non si fanno attendere. Anzi, «Saldi covid, meno 20%» è la scritta su una vetrina di viale Cola di Rienzo. E un po’ ovunque si annunciano gli sconti di «Mid Season sale» tra il 30 ed il 40%, come alla «Rinascente» in piazza Fiume. I capi con lo sconto non sono in vetrina ma più nascosti, come da Manila Grace in via Cola di Rienzo, o da Elena Mirò in via Frattina. Non sono molti, almeno a giudicare da cartelli affissi sulle vetrine, i negozi che hanno aderito allo sciopero. Quattro o cinque in via Cola di Rienzo, di più al Tritone: «Siamo in ginocchio spiega Giacomo Zarfati che ha aderito, un negozio di cravatte in via Cola di Rienzo- lo Stato mi ha fatto chiudere ma io devo pagare l’affitto». Ma per il promotore della protesta sono stati un migliaio. «Il motivo dello “sciopero “è dovuto - spiega Giulio Anticoli,- «alle misure del governo insufficie­nti a far fronte ai debiti per affitti, bollette e tasse. E ora siamo alle prese con magazzini pieni di merce da pagare».

A Ostia tensione all’arrivo di Virginia Raggi, in visita al

Chiusi Per i promotori della protesta sono stati mille gli esercenti che hanno aderito

mercato. Alla protesta di decine di commercian­ti, impegnati a pochi metri in un flash-mob contro la crisi, si sono uniti militanti di Casapound col consiglier­e Luca Marsella, che più volte ha impedito alla sindaca di uscire dall’auto. Dopo mezz’ora la Raggi, a distanza dai neofascist­i, ha ascoltato i negozianti. Dall’Anpi alla Comunità ebraica, tanta solidariet­à.

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Ostia, la protesta di Casapound che ha bloccato per mezz’ora in auto la sindaca

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