Gol e polemica per l’addio di Giordano
Paolo Negro (376 gare e 24 gol con la Lazio) ha vinto 1 scudetto, 3 Coppe Italia, 1 Coppa Coppe, 1 Supercoppa Uefa e 2 S. Italiane
Il peggior campionato in A della Lazio, ultima insieme alla Cremonese con 2 vittorie in 30 partite, si concluse il 19 maggio 1985 con l’addio di Bruno Giordano. Segnò gli ultimi 2 dei 108 gol che lo piazzano al 5° posto all time contro la Juve di Platini e Rossi, riprendendo una respinta di Tacconi e trasformando un rigore. Prese anche una traversa con una botta da 30 metri e portò avanti la palla del definitivo 3-3 di Podavini. Polemica l’esultanza per l’1-0 verso la Curva Nord, a significare che il centravanti più tecnico della storia laziale, due volte capocannoniere fra A e B, al Napoli non sarebbe voluto andare. In quel campionato segnò 5 reti, minimo storico alla Lazio: come nel 1975/76 all’esordio, ma in 25 partite contro 14. Il pareggio tolse alla Juve la qualificazione-Uefa. Ma 10 giorni dopo vinse all’Heysel una tragica Coppa Campioni, che a settembre rigiocò da detentrice.
Lucas Leiva, 33 anni, è alla sua terza stagione con la maglia della Lazio. Prima ha giocato nel Gremio e nel Liverpool. Ha anche 24 presenze con il Brasile
d’oro della Lazio. Si sente fortunato?
«Sì, ma anche orgoglioso perché non si resta in una squadra così forte per 12 anni se non si è all’altezza di un progetto così importante».
La sua avventura a Formello, però, non finì bene.
«Ci fu un malinteso tra me e la nuova società con l’arrivo di Lotito. Ero il capitano ed ero io che dovevo affrontare certe situazioni con il presidente: situazioni che hanno fatto sì che andasse così».
Ma ci tornerebbe, qualora arrivasse una chiamata?
«Alla Lazio non potrei mai dire di no. Abito all’Olgiata, ci andrei in bicicletta. Nel frattempo mi godo la famiglia e controllo i miei investimenti immobiliari. Il campo mi manca: sono un allenatore, ma evidentemente sarò antipatico a qualcuno».