Corriere della Sera (Roma)

Fatture gonfiate per l’assistenza agli anziani, due arresti

In cella un amministra­tore di sostegno: ha venduto la casa di una pensionata che stava per morire

- R.Fr.

Una mazzetta da quindicimi­la euro per favorire la vendita della nuda proprietà di un appartamen­to in via Ostia, non lontano dai Musei Vaticani, intestato a una 84enne ricoverata in ospedale in condizioni molto gravi. Non una donna qualsiasi, ma una delle decine di anziani dei quali l’avvocato Francesco Luoni, 51 anni, è amministra­tore di sostegno in quanto incapaci per motivi di salute di gestire il loro patrimonio. È quello che i finanzieri del comando provincial­e - Gruppo tutela spesa pubblica e sezione di pg della procura - hanno scoperto nel corso delle indagini scattate l’anno scorso dopo le denunce presentate da alcuni parenti che avevano notato costi esagerati dell’assistenza domiciliar­e ai congiunti malati e non autosuffic­ienti, e che ieri hanno portato all’arresto del profession­ista, insieme con un imprendito­re, Maurizio Chianese, 60 anni. Peculato e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio le accuse nei confronti dei due. Indagati anche un altro avvocato e l’acquirente dell’appartamen­to, che aveva versato quei soldi, godendo poi di uno «sconto» di circa 30 mila euro rispetto al valore dell’immobile e di altri vantaggi. L’anziana, ricoverata prima in una casa di cura e quindi, quando le sue condizioni si sono ulteriorme­nte aggravate, in ospedale, è deceduta, ma l’avvocato aveva fatto in tempo fra il 17 luglio e il 2 agosto 2018 a procedere alla vendita dell’appartamen­to, con richiesta di autorizzaz­ione urgente al giudice tutelare.

Per il gip che ha emesso le ordinanze cautelari, questa compravend­ita è un esempio del «vero e proprio saccheggio delle proprietà delle vittime» che sarebbe andato avanti per anni. In pratica, secondo la Guardia di Finanza, l’avvocato nominato dal giudice come amministra­tore di sostegno, e tenuto a rendiconta­re regolarmen­te tutte le spese, presentava al tribunale fatture per decine di migliaia di euro per prestazion­i di infermieri e badanti rilasciate dalle società dell’imprendito­re complice, ma in realtà mai effettuate oppure rese soltanto in parte. In alcune circostanz­e gli stessi servizi sono stati pagati più volte e alle medesime persone. Il sospetto di chi indaga è che i due abbiano adottato lo stesso sistema anche in altre occasioni e per ora il gip ha disposto il sequestro preventivo di beni per 150 mila euro nei confronti dei quattro indagati. Anche il secondo avvocato infatti, amministra­tore di sostegno come Luoni, aveva presentato fatture gonfiate per prestazion­i infermieri­stiche svolte da personale fornito da Chianese a prezzi molto inferiori.

Mazzetta

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Avvocato Francesco Luoni, 51 anni

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