Negozi, nuovo cambio di orari
Cafarotti: aperture libere per gelaterie e pizzerie al taglio, ferramenta al mattino presto
Si discuterà di rimodulazione degli orari, non generalizzata ma con correzioni puntuali per le singole attività, nell’incontro odierno tra l’assessore al Commercio, Carlo Cafarotti, e le associazioni di categoria. Probabilmente, si lascerà libera facoltà a gelaterie e pizzerie a taglio, che preferiscono spostarsi in fascia serale prolungando l’apertura oltre le 21.30, mentre ferramenta e negozi di materiali edili potrebbero anticipare. Controlli mirati per gli esercenti che applicano la «tassa Covid» sullo scontrino: «Comportamento sconveniente che, alla lunga, allontanerà i clienti». I consumi nella prima settimana di ripartenza dopo il lockdown si sono concentrati soprattutto su scarpe, articoli per la casa, disinfettanti e purificatori d’aria. Ma il bilancio dei negozianti è ancora drammatico.
Sarà la rimodulazione degli orari dei negozi, tra i temi più dibattuti nella prima settimana di riaperture, al centro dell’incontro odierno tra il Campidoglio e le associazioni di categoria. Se il criterio finora è stato quello di una ripartenza a scaglioni, per diluire gli spostamenti durante la giornata e armonizzare i flussi con il carico ridotto dei mezzi di trasporto pubblico, alla luce dei dati sanitari che confermano un indice di basso rischio il Comune potrebbe accogliere le richieste di maggiore flessibilità da parte degli esercenti.
Carlo Cafarotti, assessore allo Sviluppo economico, i commercianti hanno sollevato la questione degli orari, non sempre congrui al tipo di attività: come pensate di procedere?
«Ne discuteremo domani (oggi, ndr) con le associazioni di categoria, probabilmente lasceremo libera l’apertura di gelaterie e pizzerie a taglio. Gli esercenti ritengono la fascia mattutina poco proficua, mentre la sera vorrebbero restare aperti oltre le 21.30. Al contrario, i negozi di ferramenta e di materiali edili vorrebbero anticipare l’inizio dell’attività».
Siete orientati a una revisione degli orari?
«In prima battuta stiamo pensando di disciplinare le singole categorie con correzioni puntuali. L’ordinanza firmata il 7 maggio aveva intenzionalmente il respiro di un mese, potevamo soltanto immaginare come sarebbe stata la fase due e sapevamo che avremmo dovuto aggiustare il tiro. A valle della prima settimana di riaperture, dati alla mano, era preventivata una riflessione».
Da un sondaggio di Confcommercio la scorsa settimana le vendite sono state nulle per il 42,8% degli intervistati, insufficienti per il 45,2%, mentre il 73,2% esprime forte preoccupazione per il futuro.
«La ripartenza, come ci si aspettava, non poteva che essere timida, progressiva, inevitabilmente lenta. Vedremo
❞ Pizzerie e gelaterie ritengono poco proficua la fascia mattutina, mentre la sera vorrebbero restare aperti oltre le 21.30 La «tassa Covid» «In settimana ne parleremo con la polizia locale per organizzare controlli mirati»
un ripristino graduale, i commercianti hanno seri problemi di cassa, perciò chiedono a gran voce finanziamenti a fondo perduto per affrontare i costi di riorganizzazione nel rispetto delle norme di sicurezza. Noi possiamo rappresentare le loro istanze al governo, ma non abbiamo dotazioni per questo tipo di interventi. Bisogna mantenere il sangue freddo perché i dati sanitari sono confortanti ed è inevitabile che ci si riprenda, bisogna riuscire a superare questo primo giro di boa».
A proposito delle spese extra sostenute nella fase due, alcuni commercianti e artigiani stanno applicando rincari sullo scontrino sotto forma di «tassa Covid».
«È un’anomalia, un comportamento da biasimare e, a lungo termine, a detrimento dell’attività: in questo modo si rischia di perdere i clienti. In settimana ne parleremo con la polizia locale per organizzare controlli mirati».
Nel fine settimana, e già dal 18 maggio, in strade e piazze tre le più frequentate per l’aperitivo e l’aggregazione giovanile sono tornati gli assembramenti. Nel frattempo, con la delibera di giunta approvata giovedì notte, avete concesso più spazio all’aperto per i tavolini: non è un ri
schio ulteriore?
«Al contrario, l’ampliamento degli spazi all’aperto serve per facilitare le misure di distanziamento sociale. La quasi totalità degli esercenti, e la maggior parte dei romani, si stanno comportando in modo esemplare. Qualche incosciente la sta prendendo alla leggera, pensando di potersi concedere la stessa spensieratezza della fase pre Covid, ma sappia che prima o poi verrà pizzicato. In strada sono stati schierati migliaia di agenti e la polizia locale ha avuto l’input a concentrarsi sugli assembramenti. Poi, certo, Roma ha un’estensione 11 volte quella di Parigi o Milano, controllare ogni angolo è impossibile».
La sindaca ha invitato i visitatori stranieri a venire in vacanza a Roma, «città sicura»: come si può rimettere in moto il turismo?
«Ci sono alcune partite in piedi. Il vicesindaco (Luca Bergamo, ndr) sta organizzando una parte dell’Estate romana con eventi all’aperto, ma dobbiamo puntare al turismo straniero che l’anno scorso, ad agosto, ha toccato il record con l’82,19%».
Come pensate di riuscirci?
«L’Italia in questo momento, a differenza di altri Pesi europei, prevede regole di distanziamento molto più severe a bordo degli aeromobili: bisogna trovare una regola uniforme, altrimenti rischiamo di restare tagliati fuori perché le compagnie straniere da noi non voleranno».
Lei dove trascorrerà le vacanze estive?
«A Terracina, dove da trent’anni c’è il mio cuore».