Protesta delle cuoche (con assembramento) in piazza del Campidoglio
Stese a terra, con le caviglie incatenate, gridando vergogna. Hanno protestato in Campidoglio - con le mascherine ma, in effetti, senza troppo rispettare le distanze antiassembramento - i lavoratori delle mense scolastiche che dal 5 marzo sono ancora in attesa del Fis, il fondo d’integrazione salariale. L’Inps, denunciano, non ha ancora versato nulla mentre dall’altro lato, ed è il motivo della nuova manifestazione di ieri proprio in Campidoglio, il Comune non ha dato nessuna delle garanzie che loro vorrebbero.
Il caso delle cuoche rimaste senza lavoro, e in generale dei lavoratori della Multiservizi che sempre negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia comunali si occupavano della gestione e dell’accoglienza, è legato come tante altre crisi all’emergenza sanitaria. Con l’aggravante che, a differenza di altri settori, le scuole non hanno mai riaperto, questi servizi non sono mai stati riattivati, e anzi anche sul futuro c’è il punto interrogativo quindi ecco, rispetto ad altre situazioni questi lavoratori si sentono ulteriormente svantaggiati. Si tratta, in tutto, di quasi 2 mila persone, dipendenti non diretti del Campidoglio ma delle società, 12, che hanno vinto l’ultimo appalto per le mense appunto. «Hanno cominciato a lavorare a inizio anno, gennaio e febbraio - spiega il segretario della Cgil di Roma e del Lazio Michele Azzola - ma poi a marzo tutto si è fermato e a luglio il bando scade: il Comune propone di compensare i tre mesi mancanti alla fine dell’anno scolastico a settembre, ma secondo loro le aziende possono aspettare settembre, oltretutto senza alcuna garanzia che il servizio riprenderà come prima?». Giampaolo Pavoni della Cisl di Roma e Rieti chiede che le lavoratrici «vengano integrate nella gestione dei centri estivi o nella sanificazione di scuole e palestre pubbliche, servizi che non siano già contemplati in altri appalti». In piazza c’era anche la politica, tra gli altri Stefano Fassina di Sinistra per Roma, l’ex M5S Cristina Grancio,
i consiglieri Pd Giulio Pelonzi e Valeria Baglio: «Il nuovo bando non è stato ancora pubblicato, e a settembre queste lavoratrici rischiano di non percepire più il Fis - ha detto la Baglio - ma qui ci sono anche i lavoratori di Multiservizi, dell’appalto Global service e dell’appalto per la raccolta dei rifiuti alle utenze non domestiche: in un momento di crisi economica non si doveva arrivare a questo».
Domani, davanti al ministero dell’Istruzione di viale Trastevere, manifesteranno anche gli studenti sostenuti dal Fronte della Gioventù Comunista (Fgc) per denunciare il fallimento della didattica a distanza e l’atteggiamento del governo che «continua a mettere la scuola all’ultimo posto».
Ministero Domani, davanti al ministero, gli studenti contro la scuola a distanza