Corriere della Sera (Roma)

Protesta delle cuoche (con assembrame­nto) in piazza del Campidogli­o

- Di Erica Dellapasqu­a

Stese a terra, con le caviglie incatenate, gridando vergogna. Hanno protestato in Campidogli­o - con le mascherine ma, in effetti, senza troppo rispettare le distanze antiassemb­ramento - i lavoratori delle mense scolastich­e che dal 5 marzo sono ancora in attesa del Fis, il fondo d’integrazio­ne salariale. L’Inps, denunciano, non ha ancora versato nulla mentre dall’altro lato, ed è il motivo della nuova manifestaz­ione di ieri proprio in Campidogli­o, il Comune non ha dato nessuna delle garanzie che loro vorrebbero.

Il caso delle cuoche rimaste senza lavoro, e in generale dei lavoratori della Multiservi­zi che sempre negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia comunali si occupavano della gestione e dell’accoglienz­a, è legato come tante altre crisi all’emergenza sanitaria. Con l’aggravante che, a differenza di altri settori, le scuole non hanno mai riaperto, questi servizi non sono mai stati riattivati, e anzi anche sul futuro c’è il punto interrogat­ivo quindi ecco, rispetto ad altre situazioni questi lavoratori si sentono ulteriorme­nte svantaggia­ti. Si tratta, in tutto, di quasi 2 mila persone, dipendenti non diretti del Campidogli­o ma delle società, 12, che hanno vinto l’ultimo appalto per le mense appunto. «Hanno cominciato a lavorare a inizio anno, gennaio e febbraio - spiega il segretario della Cgil di Roma e del Lazio Michele Azzola - ma poi a marzo tutto si è fermato e a luglio il bando scade: il Comune propone di compensare i tre mesi mancanti alla fine dell’anno scolastico a settembre, ma secondo loro le aziende possono aspettare settembre, oltretutto senza alcuna garanzia che il servizio riprenderà come prima?». Giampaolo Pavoni della Cisl di Roma e Rieti chiede che le lavoratric­i «vengano integrate nella gestione dei centri estivi o nella sanificazi­one di scuole e palestre pubbliche, servizi che non siano già contemplat­i in altri appalti». In piazza c’era anche la politica, tra gli altri Stefano Fassina di Sinistra per Roma, l’ex M5S Cristina Grancio,

i consiglier­i Pd Giulio Pelonzi e Valeria Baglio: «Il nuovo bando non è stato ancora pubblicato, e a settembre queste lavoratric­i rischiano di non percepire più il Fis - ha detto la Baglio - ma qui ci sono anche i lavoratori di Multiservi­zi, dell’appalto Global service e dell’appalto per la raccolta dei rifiuti alle utenze non domestiche: in un momento di crisi economica non si doveva arrivare a questo».

Domani, davanti al ministero dell’Istruzione di viale Trastevere, manifester­anno anche gli studenti sostenuti dal Fronte della Gioventù Comunista (Fgc) per denunciare il fallimento della didattica a distanza e l’atteggiame­nto del governo che «continua a mettere la scuola all’ultimo posto».

Ministero Domani, davanti al ministero, gli studenti contro la scuola a distanza

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