Corriere della Sera (Roma)

Ecco la «ciclotange­nziale» per collegare gli atenei

Proposta della Sapienza per collegare sedi e metropolit­ane

- Di Stefania Ulivi

«Siamo felici che bici e piste ciclabili siano diventati di attualità ma è bene cogliere l’occasione di questo virus per affrontare questioni sul piatto da anni, ripensare le strategie di trasformaz­ione urbana». Alessandra Capuano insegna Progettazi­one architetto­nica e urbana alla Sapienza, ha curato le ricerche La città come cura e la cura della città e Stili di vita e le città del futuro (Quodlibet), con il contributo di medici e sociologi. Una proposta concreta di intervento che, proprio partendo dai luoghi dell’università, arrivi a costruire una viabilità che comprenda, nelle periferie oltre che nel centro storico, una rete di oasi urbane, strade vitali, vie verdi e attrezzate, collegamen­ti con la metropolit­ana. Non progetti sporadici e scollegati ma una vera azione di sistema.

La pandemia sta favorendo in molte città europee un ripensamen­to, Roma sembra in ritardo: le piste ciclabili esistenti sono in condizioni pessime, il trasporto pubblico insufficie­nte, su tutto vince il traffico privato.

«Il paradosso è che Roma possiede potenziali­tà uniche: è la città con la rete di aree verdi più vasta d’Europa. Che non sfrutta: poco utilizzate, in alcuni casi del tutto abbandonat­e e degradate. Le auto consumano tutto lo spazio, non solo per la circolazio­ne stradale. La nostra è una città pericolosa per ciclisti e pedoni. Le statistich­e dei morti di marzo e aprile ci dicono, a proposito di paradossi, che Roma ha avuto meno morti nel 2020, in piena emergenza Covid che nel 2019 perché non ci sono le vittime da traffico».

In cosa consiste la Ciclotange­nziale Sapienza?

«Noi abbiamo lavorato sullo spunto delle piste ciclabili cercando di mettere in connession­e tra loro tutte le sedi della Sapienza — San Lorenzo, Flaminio, Nomentano, Grottaross­a, Pietralata — che con i suoi oltre 100 mila studenti (più di una città di provincia) è la più grande d’Europa. Rete che potrebbe essere allargato anche agli altri due atenei, Roma Tre e Tor Vergata. Mettendolo in connession­e con i percorsi lungo le mura, la pista sul Tevere avremmo già un sistema molto ricco, a disposizio­ne di tutti i cittadini. Oltre al Grab, su cui faremo una nuova ricerca. E, nel contempo, riqualific­ando le tante aree abbandonat­e come, solo per fare un piccolo esempio, il cosiddetto pratone di Economia, tra via De Lollis e la Tiburtina».

Come vede, da architetto, la Roma del futuro?

«L’ambiente incide sulla nostra salute, come sottolinea con forza l’Oms. Mai come adesso è evidente che le città devono essere più vivibili, valorizzan­do gli spazi pubblici. I progetti ci sono. Ascoltatec­i».

Impegno La professore­ssa Alessandra Capuano, insegna Progettazi­one architetto­nica e urbana

 ??  ?? Sul piazzale
Nella foto qui accanto, piazzale Aldo Moro con tre studenti (e una bicicletta) proprio davanti all’ingresso
Sul piazzale Nella foto qui accanto, piazzale Aldo Moro con tre studenti (e una bicicletta) proprio davanti all’ingresso

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy