Roma, usato sicuro o linea verde? Per Fonseca è l’ora delle scelte
Fonseca chiede l’usato sicuro
Avrà la meglio l’esperienza chiesta da Fonseca (Smalling, Pedro...) per una Roma subito pronta o la necessità del club di abbassare il monte ingaggi e costruire una squadra futuribile? Il finale di campionato servirà anche per capire le strategie del mercato.
È il momento delle scelte per Paulo Fonseca. Nell’immediato: proporre la difesa a 3 o quanto meno alternarla a quella a 4? Costruire un altro instant team oppure dare il via alla «linea giovane» spesso promessa dal club giallorosso ma mai seguita fino in fondo, escluso l’anno di Luis Enrique?
Fonseca, fin qui, ha raccolto giudizi molti positivi dalla critica, anche al di sopra di risultati normali: quinto posto in campionato a 3 punti di distanza dall’Atalanta, che ha anche una partita da recuperare; eliminato dalla Juventus in Coppa Italia; negli ottavi di finale di Europa League contro il Siviglia di Monchi. I giocatori hanno sempre parlato bene di lui e i dirigenti lo hanno spalleggiato sul concetto di «anno zero». La sua forza è questa: il meglio dovrà arrivare l’anno prossimo. Ma come?
La scelta della difesa avrà impatto sul mercato. Giocatori come Fazio e Juan Jesus possono tornare utili, magari come riserve, nello schieramento a 3, mentre in quello a 4 sono lussi insostenibili per costo/utilizzo; Kolarov potrebbe essere utilizzato come centrale (lo ha fatto nel Manchester
City di Guardiola) ma anche come esterno sinistro a tutta fascia. In un 3-5-2 potrebbe tornare utile anche Florenzi, che però è soprattutto una necessaria plusvalenza perché prodotto del vivaio. Gli esterni di attacco sono fondamentali nel 4-3-3 e nel 4-2-3-1, meno in caso di difesa a tre, dove all’uomo di fascia viene richiesto di coprire più campo. Un cambio di modulo renderebbe certa la cessione di Cengiz Under e probabile quella di Kluivert.
A questi due è legato anche il secondo discorso, quello dell’età media della squadra. Non è un mistero che Fonseca preferisca giocatori esperti. Le sue richieste sono: Mikhitaryan, Smalling, Pedro, Bonaventura, Vertonghen. Discorso logico per un allenatore che ragiona sui 2-3 anni di permanenza in un club. La Roma, però, rischia così di avere una squadra «vecchia» e un monte ingaggi alto. I giallorossi con mercato sono invece, guarda caso, i giovani di prospettiva e con ingaggi sostenibili. Zaniolo e Pellegrini sono i primi della lista, ma dovrebbero essere gli incedibili per una squadra che dura nel tempo. Un tecnico ha il diritto di pensare all’immediato, un club ha la necessità di progettare. In questo senso sarà interessante vedere la decisione su Calafiori, il migliore dell’attuale Primavera. Il terzino sinistro è osservato da vicino da Psg, Inter e Juventus. La Roma è rimasta scottata da Riccardi, che non ha giocato neppure un minuto in prima squadra ma ha un ingaggio da 500mila euro all’anno. Il fisico di Calafiori è già da Serie A, l’esperienza è zero. Farà la fine di Luca Pellegrini, sacrificato alle plusvalenze e a Kolarov, o avrà una chance?
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