Commercianti divisi sullo stop all’alcol alle 19 «La movida va gestita»
«Sì alla movida purché sia gestita: sì alla vendita dell’alcol, no al vetro che può diventare un’arma, e soprattutto più forze dell’ordine in giro». Mentre il Campidoglio, per ora, dice «no» all’anticipo dalle 22 alle 19 del divieto di vendita di alcolici da asporto, le imprese che lavorano nella movida notturna si spaccano. Da una parte, c’è l’appello di Confcommercio a stoppare la vendita delle bevande alcoliche prima di cena, misura anti-movida sulla falsa riga di provvedimenti presi in alcuni
Comuni del Nord, come Milano, dall’altra c’è invece la posizione di Confesercenti che, attraverso il presidente di Fiepet, ribadisce come le attività «non si possono permettere divieti che andrebbero ad ammazzare la nostra economia». La contrapposizione è netta: mette in conflitto questioni di sicurezza ed economiche, due delle emergenze legate al coronavirus. In mezzo ci sono Comune e Prefettura che potrebbero incontrarsi prima del weekend con le associazioni di categoria, per passare
poi a verificare la situazione nelle zone calde della città, da Trastevere a Pigneto, da San Lorenzo a Ponte Milvio. E, nel caso di nuovi problemi, procedere verso nuove restrizioni.
«Noi stavolta la pensiamo come Raggi - dice Claudio Pica -. Siamo per gestire la movida. Anticipare la vendita dell’alcol alle 19 come chiesto da Confcommercio per noi potrebbe essere l’ultima mazzata. Certo, per non avere problemi serve innanzi tutto la responsabilità dei singoli, ma
ci vogliono anche più forze dell’ordine in giro». «Abbiamo già chiesto aiuto a Questura e vigili urbani, e abbiamo scritto al prefetto - aggiunge perché convochi una riunione d’emergenza in modo che, stavolta, si riesca ad avere maggior coordinamento tra le forze dell’ordine: in alcune zone, già vedere una divisa potrebbe essere un deterrente efficace».
Unico divieto con cui Confesercenti sarebbe d’accordo è quello relativo al vetro, visto che «le bottiglie possono diventare un’arma». Ma qualsiasi cambio va armonizzato in un sistema che aiuti le riprese a uscire dalla crisi: «Occorre sburocratizzare le procedure e semplificare il rilascio dell’occupazione di suolo pubblico - chiede il presidente di Confesercenti Roma alla sindaca Raggi -. Poi va rimodulata l’ordinanza che disciplina gli attuali orari superando limitazioni inserite per alcune attività incomprensibili e sbagliate, e lasciare che i negozi aprano tutti alle 10». «Occorre che il Comune assicuri la gratuità della sosta sulle strisce blu e l’estensione dell’apertura della Ztl a tutto il periodo di emergenza - precisa -. Questo lo si può fare subito. Dobbiamo evitare il rischio di effetti ancora più drammatici sull’occupazione».
Pica Dobbiamo evitare il rischio di effetti drammatici sull’occupazione