Sondaggio Piepoli: ansia e insonnia in crescita Lo psicologo: il picco è ora
Sondaggio: picco nervoso negli ultimi giorni
«Il ritorno alla normalità si sta dimostrando un passaggio più difficile del previsto». È questa l’opinione degli psicologi che, attraverso lo «stressometro», un’indagine settimanale che il consiglio nazionale dell’Ordine ha affidato all’Istituto Piepoli, hanno rilevato come nell’ultima settimana il 37% degli intervistati si sia sentito molto stressato, mentre il 19 maggio si era definito così solo il 29%. «Un innalzamento di 8 punti percentuali in pochi giorni», sottolinea David Lazzari, il presidente dell’Ordine. Cosa significa, fa paura il ritorno al traffico? «Il tema è proprio questo.
Lo stare in casa due mesi è stato per molti una sorta di prigionia, ma per altri è stato un periodo di tempo ritrovato, con ritmi più naturali. Con il lockdown la giostra si è fermata e molte persone si sono abituate alla mancanza di frenesia. Adesso si riscontrano diffuse e crescenti forme di disagio psicologico: ansia, insonnia, depressione, paura di uscire di casa». Ma cosa dà più stress?
«Il fatto che è un “tempo diverso” perché richiede comportamenti a cui non eravamo abituati. Di fronte alla necessità di indossare le mascherine e tenere le distanze ci sono tre tipologie di persone . Il «timoroso», che in questo momento ha paura di rimettersi in gioco e arriva fino a forme di ansie molto accentuate; lo «spericolato», che nega il problema ed è pericoloso per gli altri; infine quello che cerca di trovare l’equilibrio tra il bisogno di socialità e la prudenza indispensabile. Il problema è creare schemi mentali nuovi. Eravamo un po’ come un automobilista che, dopo aver imparato a guidare, lo fa in modo automatico. Questo automatismo non funziona più. Dobbiamo comportarci come un automobilista principiante: ci vogliono attenzione e consapevolezza. E bisogna creare schemi comportamentali nuovi». Non è facile ...
«No, perché bisogna trovare un atteggiamento che protegge noi stessi e gli altri. Dobbiamo creare un giusto equilibrio tra prudenza e paura: per non stressarsi troppo». Come si sono comportati i romani ?
«Abbastanza bene. Anche se è ancora importante far capire alle persone a cosa servono norme e schemi. Altrimenti può succedere quello che mi è capitato l’altro giorno in un bar: la ragazza ha portato le ordinazioni dei vari tavoli tutte sullo stesso vassoio, con la conseguenza che le “goccioline” possono essersi depositate sul vassoio. C’è bisogno di riflettere...».
Come vede questo «quasi» ritorno alla normalità con la possibilità di spostarsi fra le regioni?
«Diciamo che viviamo già in un mondo dove l’altro è “fonte di minaccia”, soprattutto nei contesti urbani. E questo vedere l’altro come un pericolo, può portare a paure che diventano panico. Bisogna dunque proteggersi con comportamenti adeguati, con pensieri corretti ed emozioni fondate. Farsi prendere dal contagio collettivo del panico ci porta a ignorare i dati oggettivi e la nostra capacità di giudizio può affievolirsi. Quindi spesso si finisce per fare delle cose sbagliate e ignorare azioni protettive semplici, apparentemente banali ma molto efficaci». Pensa che tornerà la voglia di viaggiare?
«Un po’ ci penseremo prima di partire e la decisione sarà legata alle notizie che avremo. Anche se ci saranno notizie rassicuranti sarà un’estate da non vivere un modo imprudente. Non occorre essere incoscienti per godersi le vacanze».