Corriere della Sera (Roma)

E MONTI SCONFISSE LA MOVIDA

- Di Antonio Polito

Nel giornalism­o si usa dire che una notizia è quando un uomo morde un cane. Perciò quando una sentenza del Consiglio di Stato dà torto a una precedente decisione del Tar e ragione ai residenti di un quartiere contro la pedonalizz­azione è una notizia di prima grandezza. Esattament­e ciò che è successo ieri al rione Monti. Dove i comitati dei residenti sono riusciti a sconfigger­e dopo anni di battaglia la giunta Raggi, che aveva deciso di chiudere al traffico via Urbana, via Leonina e via Madonna dei Monti, chiamandol­a isola ambientale e motivandol­a con motivi di mobilità.

Naturalmen­te neanche a noi cittadini di Monti piacciono gli ingorghi e le auto, e anche a noi di Monti piace l’ambiente e lo vogliamo pulito. Però abbiamo fin dall’inizio solidarizz­ato con i comitati che hanno presentato il ricorso per una sola ragione; ed è che l’unico fine di questa operazione è sembrato essere quello di consegnare definitiva­mente il rione alla movida e alla spoliazion­e del patrimonio abitativo, già quasi totalmente trasformat­o in bed&breakfast. Perché un quartiere è tale finché ci sono degli abitanti. E nei giorni del lockdown abbiamo avuto la prova che gli abitanti a Monti sono rimasti davvero pochi, visto il deserto che l’assenza di turisti e di vita notturna ha aperto nel tessuto urbano. Un quartiere vivo non è un quartiere disossato, svuotato dall’interno, ed esposto solo come palcosceni­co notturno. Dopo il Covid niente sarà più come prima. Neanche la movida.

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