E MONTI SCONFISSE LA MOVIDA
Nel giornalismo si usa dire che una notizia è quando un uomo morde un cane. Perciò quando una sentenza del Consiglio di Stato dà torto a una precedente decisione del Tar e ragione ai residenti di un quartiere contro la pedonalizzazione è una notizia di prima grandezza. Esattamente ciò che è successo ieri al rione Monti. Dove i comitati dei residenti sono riusciti a sconfiggere dopo anni di battaglia la giunta Raggi, che aveva deciso di chiudere al traffico via Urbana, via Leonina e via Madonna dei Monti, chiamandola isola ambientale e motivandola con motivi di mobilità.
Naturalmente neanche a noi cittadini di Monti piacciono gli ingorghi e le auto, e anche a noi di Monti piace l’ambiente e lo vogliamo pulito. Però abbiamo fin dall’inizio solidarizzato con i comitati che hanno presentato il ricorso per una sola ragione; ed è che l’unico fine di questa operazione è sembrato essere quello di consegnare definitivamente il rione alla movida e alla spoliazione del patrimonio abitativo, già quasi totalmente trasformato in bed&breakfast. Perché un quartiere è tale finché ci sono degli abitanti. E nei giorni del lockdown abbiamo avuto la prova che gli abitanti a Monti sono rimasti davvero pochi, visto il deserto che l’assenza di turisti e di vita notturna ha aperto nel tessuto urbano. Un quartiere vivo non è un quartiere disossato, svuotato dall’interno, ed esposto solo come palcoscenico notturno. Dopo il Covid niente sarà più come prima. Neanche la movida.