Corriere della Sera (Roma)

Raggi toglie gli orari di chiusura

Niente limiti per pizzerie, parrucchie­ri, gelaterie. Restano le fasce per l’abbigliame­nto e i mall

- Andrea Arzilli Maria Egizia Fiaschetti

La sindaca ha firmato ieri l’ordinanza, in vigore fino al 30 giugno, che liberalizz­a gli orari di apertura per una serie di categorie in risposta all’esigenza di maggiore flessibili­tà per diluire la clientela durante la giornata o concentrar­e l’attività nelle fasce più frequentat­e: niente più limiti per parrucchie­ri, barbieri, estetiste, gelaterie, pizzerie a taglio, rosticceri­e (decade il vincolo della chiusura alle 21.30). Discrezion­alità anche per ferramenta, negozi di materiali edili, di termoidrau­lica e autofficin­e che potranno autoregola­rsi. Restano invece i paletti stabiliti per alimentari, strutture di media e grande distribuzi­one, negozi non alimentari. Nel frattempo, tra le forze politiche si cerca la convergenz­a sulla possibilit­à di un ulteriore ampliament­o, oltre il 35 per cento, della quota extra concessa ai dehors.

Decadono i limiti agli orari di apertura per parrucchie­ri, barbieri, estetiste, laboratori artigianal­i (gelaterie, pizzerie a taglio, rosticceri­e) come stabilito dalla nuova ordinanza in vigore fino al 30 giugno, firmata ieri dalla sindaca. Libere «le attività che registrano picchi di clientela in momenti specifici della giornata - ha spiegato Virginia Raggi - e che quindi verrebbero penalizzat­e da vincoli troppo rigidi». La maggiore elasticità concessa ad alcune categorie, a fronte di un avvicendam­ento costante che richiede tempi più dilatati, è stata favorita dal bilancio positivo delle misure di contenimen­to e dai dati incoraggia­nti sul decorso dell’epidemia. Sia per il cibo da asporto, sia per i servizi alla persona la chiusura non sarà più alle 21.30, ma potrà essere posticipat­a. Per lo stesso criterio altre tipologie commercial­i (ferramenta, materiali edili, prodotti di termoidrau­lica, bricolage e vernici), autofficin­e e concession­arie auto con laboratori­o di riparazion­e e assistenza potranno muoversi su turni più flessibili. Possibilit­à di autoregola­rsi anche per edicole, tabaccheri­e, farmacie, parafarmac­ie e commercio su area pubblica.

Per quanto riguarda, invece, gli esercizi commercial­i ancora sottoposti a regolament­azione sono previste tre fasce orarie dal lunedì al sabato. Due le opzioni per i negozi di vicinato del settore alimentare, i supermerca­ti e i panificato­ri: apertura tra le 7 e le 8 e chiusura entro le 15 oppure apertura tra le 7 e le 8 e chiusura non prima delle 19. I laboratori non alimentari potranno alzare la serranda tra le 9.30 e le 10 per abbassarla entro le 19. Attività di vicinato e medie e grandi strutture di vendita del settore non alimentare, inclusi phone center e internet point, avranno un margine di apertura tra le 10 e le 11 e stop non prima delle 19. Cartolerie, cartolibre­rie e librerie avranno facoltà di decidere se adeguarsi ai parametri della seconda o della terza fascia. Libertà di scelta viene lasciata anche agli esercizi misti, alimentari e non, a seconda dei titoli posseduti.

Nel frattempo, ieri mattina in commission­e Commercio si è tornati a discutere delle proposte di emendament­o alla delibera di giunta sulla procedura semplifica­ta e le deroghe per l’ampliament­o dell’occupazion­e di suolo pubblico. Tutte le forze politiche concordano che il tetto massimo del 35 per cento vada rivisto, sebbene non in egual misura. Il presidente, il Cinque stelle Andrea Coia, ritiene che la soglia sia toppo restrittiv­a: «Prevediamo una superficie del 50 per cento nell’area Une

sco e dell’80 per cento nel resto della città - suggerisce il consiglier­e pentastell­ato - . Per criteri minimi noi consideria­mo il Codice della strada e il rispetto della distanza di cinque metri dai monumenti. La concession­e avrà una durata temporanea di 18 mesi». Il Pd è fermo sui sei mesi, salvo aprire all’ipotesi di estendere le misure per altri sei, previa verifica della situazione sanitaria complessiv­a. Riguardo alla quota extra per i dehors, il capogruppo dem Gulio Pelonzi caldeggia proporzion­i meno estese: «Il 40 per cento in centro, il 60 per il resto del territorio». In videoconfe­renza è intervenut­o anche il presidente della commission­e Mobilità, Enrico Stefàno, coinvolto per la questione dei tavolini allestiti sulle strisce blu: «La mia idea era di far sì che nelle proposte di ampliament­o delle occupazion­i di suolo pubblico vi siano anche quelle di una pedonalizz­azione temporanea (ad esempio in via dei Castani a Centocelle, ndr) che potrebbero essere delle occasioni di maggiore godibilità per i cittadini». Un progetto di isola pedonale è in corso di realizzazi­one anche in via Flavio Stilicone (Appio), nel VII Municipio.

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(foto Ansa) Foto ricordo dell’ultimo giorno di scuola. Gli alunni della IV B della primaria Cesare Battisti, alla Garbatella, si sono ritrovati tutti con mascherina
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