Raggi toglie gli orari di chiusura
Niente limiti per pizzerie, parrucchieri, gelaterie. Restano le fasce per l’abbigliamento e i mall
La sindaca ha firmato ieri l’ordinanza, in vigore fino al 30 giugno, che liberalizza gli orari di apertura per una serie di categorie in risposta all’esigenza di maggiore flessibilità per diluire la clientela durante la giornata o concentrare l’attività nelle fasce più frequentate: niente più limiti per parrucchieri, barbieri, estetiste, gelaterie, pizzerie a taglio, rosticcerie (decade il vincolo della chiusura alle 21.30). Discrezionalità anche per ferramenta, negozi di materiali edili, di termoidraulica e autofficine che potranno autoregolarsi. Restano invece i paletti stabiliti per alimentari, strutture di media e grande distribuzione, negozi non alimentari. Nel frattempo, tra le forze politiche si cerca la convergenza sulla possibilità di un ulteriore ampliamento, oltre il 35 per cento, della quota extra concessa ai dehors.
Decadono i limiti agli orari di apertura per parrucchieri, barbieri, estetiste, laboratori artigianali (gelaterie, pizzerie a taglio, rosticcerie) come stabilito dalla nuova ordinanza in vigore fino al 30 giugno, firmata ieri dalla sindaca. Libere «le attività che registrano picchi di clientela in momenti specifici della giornata - ha spiegato Virginia Raggi - e che quindi verrebbero penalizzate da vincoli troppo rigidi». La maggiore elasticità concessa ad alcune categorie, a fronte di un avvicendamento costante che richiede tempi più dilatati, è stata favorita dal bilancio positivo delle misure di contenimento e dai dati incoraggianti sul decorso dell’epidemia. Sia per il cibo da asporto, sia per i servizi alla persona la chiusura non sarà più alle 21.30, ma potrà essere posticipata. Per lo stesso criterio altre tipologie commerciali (ferramenta, materiali edili, prodotti di termoidraulica, bricolage e vernici), autofficine e concessionarie auto con laboratorio di riparazione e assistenza potranno muoversi su turni più flessibili. Possibilità di autoregolarsi anche per edicole, tabaccherie, farmacie, parafarmacie e commercio su area pubblica.
Per quanto riguarda, invece, gli esercizi commerciali ancora sottoposti a regolamentazione sono previste tre fasce orarie dal lunedì al sabato. Due le opzioni per i negozi di vicinato del settore alimentare, i supermercati e i panificatori: apertura tra le 7 e le 8 e chiusura entro le 15 oppure apertura tra le 7 e le 8 e chiusura non prima delle 19. I laboratori non alimentari potranno alzare la serranda tra le 9.30 e le 10 per abbassarla entro le 19. Attività di vicinato e medie e grandi strutture di vendita del settore non alimentare, inclusi phone center e internet point, avranno un margine di apertura tra le 10 e le 11 e stop non prima delle 19. Cartolerie, cartolibrerie e librerie avranno facoltà di decidere se adeguarsi ai parametri della seconda o della terza fascia. Libertà di scelta viene lasciata anche agli esercizi misti, alimentari e non, a seconda dei titoli posseduti.
Nel frattempo, ieri mattina in commissione Commercio si è tornati a discutere delle proposte di emendamento alla delibera di giunta sulla procedura semplificata e le deroghe per l’ampliamento dell’occupazione di suolo pubblico. Tutte le forze politiche concordano che il tetto massimo del 35 per cento vada rivisto, sebbene non in egual misura. Il presidente, il Cinque stelle Andrea Coia, ritiene che la soglia sia toppo restrittiva: «Prevediamo una superficie del 50 per cento nell’area Une
sco e dell’80 per cento nel resto della città - suggerisce il consigliere pentastellato - . Per criteri minimi noi consideriamo il Codice della strada e il rispetto della distanza di cinque metri dai monumenti. La concessione avrà una durata temporanea di 18 mesi». Il Pd è fermo sui sei mesi, salvo aprire all’ipotesi di estendere le misure per altri sei, previa verifica della situazione sanitaria complessiva. Riguardo alla quota extra per i dehors, il capogruppo dem Gulio Pelonzi caldeggia proporzioni meno estese: «Il 40 per cento in centro, il 60 per il resto del territorio». In videoconferenza è intervenuto anche il presidente della commissione Mobilità, Enrico Stefàno, coinvolto per la questione dei tavolini allestiti sulle strisce blu: «La mia idea era di far sì che nelle proposte di ampliamento delle occupazioni di suolo pubblico vi siano anche quelle di una pedonalizzazione temporanea (ad esempio in via dei Castani a Centocelle, ndr) che potrebbero essere delle occasioni di maggiore godibilità per i cittadini». Un progetto di isola pedonale è in corso di realizzazione anche in via Flavio Stilicone (Appio), nel VII Municipio.