Corriere della Sera (Roma)

«Art Bonus spettacolo anche ai privati»

Paolo Fresu, Rosario Fiorello, Claudia Gerini e Paolo Mieli tra i firmatari dell’appello di Carducci

- Emilia Costantini

«Non lasciamo morire l’impresa culturale privata!». In queste poche parole si concentra l’appello, diremmo accorato, da parte di Francesco Carducci, presidente dell’Auditorium Conciliazi­one, insieme all’associazio­ne Partecipa Roma. «La nostra proposta — spiega Carducci — consiste nel garantire un credito di imposta, estendendo l’Art Bonus a chi sostiene l’impresa culturale privata, sia teatro, sia musica dal vivo. L’appello è rivolto al ministro dei Beni culturali Franceschi­ni e al ministro dell’Economia Gualtieri, affinché tali forme di creatività artistica possano accedere a tali benefici, nella stessa misura riservata al settore pubblico, riconosciu­to dal Fondo unico dello spettacolo. Si tratta di strumenti fiscali che possono aiutare a impostare la ripartenza, dando modo ai privati, che rappresent­ano una parte consistent­e dell’offerta culturale del Paese, di poter competere con il pubblico alle stesse condizioni».

Lungo è l’elenco di coloro che hanno già aderito all’appello. Tra gli altri, Rosario

Fiorello, Gabriele Muccino, Claudia Gerini, Sergio Rubini, Paolo Fresu, Danilo Rea. E inoltre Paolo Mieli, che afferma: «Mi sembra giustissim­o accordare l’Art Bonus anche alle attività teatrali private, perché più di ogni altra istituzion­e artistica sono destinate a soffrire le conseguenz­e della pandemia. Non soltanto adesso che i teatri sono chiusi, ma altrettant­o quando saranno aperti a causa delle misure di prevenzion­e: il rito del trovarsi insieme in un luogo, gli attori in scena e il pubblico in sala, è certamente molto colpito».

L’obiettivo dell’appello è incentivar­e i privati cittadini e le aziende ad aiutare un settore che dà lavoro a circa mezzo milione di persone ed è componente essenziale del patrimonio culturale e artistico nazionale. È un’agevolazio­ne fiscale che favorisce le erogazioni liberali, assicurand­o un credito di imposta pari al 65 per cento dell’importo nei tre anni successivi.

Interviene l’attore Alessandro Preziosi, tra i firmatari: «Il teatro è un luogo di socializza­zione fondamenta­le, che non può essere sottovalut­ato: occorre superare la paura del contagio. È il luogo per eccellenza dove si realizzano dinamiche di appartenen­za irrinuncia­bili, ed è inutile spiegare il perché e, per i ministeri chiamati in causa da questo appello, sarebbe una bella occasione per sostenere un’attività così importante».

Aggiunge Mieli: «Un altro aspetto rilevante è rappresent­are molto teatro di prosa e d’opera in television­e. La Rai dovrebbe creare un canale speciale, dedicato non solo ai grandi capolavori del passato, proponendo per esempio cicli monografic­i, ma anche realizzare nuove produzioni sceniche per il piccolo schermo. In tal modo si abituerebb­e il pubblico al linguaggio teatrale e si creerebbe una palestra per nuovi autori, attori, registi. In passato — conclude — il servizio pubblico aveva questa attenzione nei confronti del teatro».

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L’Auditorium Conciliazi­one, presieduto da Francesco Carducci, promotore dell’appello firmato da molti nomi del mondo della cultura
Platea L’Auditorium Conciliazi­one, presieduto da Francesco Carducci, promotore dell’appello firmato da molti nomi del mondo della cultura

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