Corriere della Sera (Roma)

Crisi di bar e ristoranti, ecco la provocazio­ne del Caffè Greco

- Garrone

Sono sei in tutto i tavoli che, per la prima volta nella storia, campeggian­o davanti allo storico Caffè Greco, uno dei locali più antichi della Capitale, in via Condotti. Sono gli stessi arredi degli interni che ora, causa coronaviru­s, possono essere collocati in questa celebre strada del Centro: mossa inimmagina­bile prima dell’emergenza sanitaria.

Per la prima volta nella storia ci sono i tavolini sull’asfalto di via Condotti. Sei in tutto, e sono del Caffè Greco, uno dei più antichi di Roma (fondato nel 1765) e dichiarato di «interesse particolar­mente importante» dal Mibact. Sono gli stessi tavoli e le stesse sedie che arredano gli interni, solo che adesso grazie all’emergenza Covid possono essere collocati all’aperto: lo spazio è delimitato con un cordone rosso bordeaux. E da ieri sono tutti occupati. «Funzionano e fanno da richiamo - dice il titolare, Carlo Pellegrini - . Adesso stiamo comprando anche gli ombrelloni. Ma il lavoro è molto di meno, se va bene arriviamo al 20% dell’incasso standard. E il problema più grande continua a essere la cassa integrazio­ne per i dipendenti che non hanno preso in euro. In questo momento su 30 ne lavorano 5 o 6, naturalmen­te non possiamo e non vogliamo licenziare. Il problema è sociale». L’anno scorso il Caffè Greco è stato al centro di una lunga battaglia giudiziari­a: il contratto di affitto era scaduto e il proprietar­io delle mura, l’ospedale Israelitic­o, aveva chiesto una cifra quasi dieci volte superiore all’attuale, che è di 17 mila euro al mese. Cifra che tuttora viene pagata.

La domanda per i tavolini sull’asfalto in via Condotti è stata regolarmen­te presentata al I Municipio, ma essendo la strada semi-pedonale dovrà essere rispettato il Codice della strada. Il presidente dei commercian­ti di via Condotti, Gianni Battistoni, è perplesso: «Lui è un bravo imprendito­re - dice perché ha rilanciato il Caffè Greco, ma i tavoli di via Condotti non sono compatibil­i con l’ambiente, se non sfruttando un decreto legge fatto con i piedi». La presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, ritiene che «la mancanza ancora oggi della delibera dell’Assemblea capitolina, a cui si aggiunge quella della giunta comunale che di fatto non detta alcuna regola, sta portando il territorio al caos totale, tra deregulati­on e mancanza di qualunque certezza per gli operatori. Per l’occupazion­e richiesta dal Caffè Greco, così come per molte altre arrivate agli uffici del I Municipio, occorrerà verificare se possano essere concesse in base alle norme vigenti e al Codice della strada». «Sono più favorevole ai tavolini che alle biciclette e ai monopattin­i - afferma David Sermoneta, presidente della Confcommer­cio Centro storico -: se deve essere salotto che salotto sia».

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(Peri/Ansa) Dehors Tavolini e sedie in piena via Condotti, non era mai successo nella storia dell’antico e storico Caffè che ha rischiato la chiusura

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