Sette piccole idee per salvare Monti
Dopo la vittoria dei residenti, bloccare le licenze dei B&B e istituire il vigile di zona
Antonio Polito e Lilli Garrone hanno già ricordato che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso dei residenti avverso al piano urbanistico analfabeta per pedonalizzare alcuni segmenti di strade di Monti. Il futuro del quartiere, oggi ancor più del passato, va incontro a una alternativa: preservare il valore storico-ambientale dell’intero rione insieme all’equilibrio sociale dei suoi abitanti, oppure assecondarne la deriva verso il «paese dei balocchi» consegnato ai turisti «mordi e fuggi» e al ricatto del denaro nero inevitabilmente destinato, se non si impongono limiti, a impadronirsi di tutti gli spazi abitativi, commerciali e pubblici. Avanzo alcune proposte semplici a mo’ di memorandum per i responsabili: 1) bloccare il dilagare delle licenze (o notifiche) dei B&B e case vacanze allo stato attuale (già enorme) stabilendo quote rigide per metro quadrato abitativo a proprietari, affittuari e compratori.
2) bloccare le licenze dei minimarket con limiti in proporzione alle distanze stradali; 3) tutelare fiscalmente le poche botteghe storiche rimaste; 4) restituire a via dei Serpenti un solo senso unico da via Nazionale e allargarne entrambe i marciapiedi sì da impedirne le doppie file; 5) porre una recinzione in ferro battuto alta non più di metri 1,80 intorno alla «Fontana dei catecumeni» (Giacomo della Porta, 1595) ridotta a pattumiera; 6) ripristinare un’edicola (magari non solo di giornali ma non di cibo e bevande) a piazza Madonna dei Monti come segno di vita civile rispetto all’occupazione dei consumatori stradaioli; 7) istituire un vigile quotidiano in una zona che non ne ha mai visto uno solo in grado di fare il suo mestiere per cui è pagato dalla cittadinanza. Libertà per la movida sì, ma anche tutela dei residenti di uno dei quartieri più vivibili di Roma, ormai in mano a speculatori d’ogni genere.