Corriere della Sera (Roma)

Arene gratuite, lite tra Anica e Piccolo America

Palazzo delle Esposizion­i Dal 16 giugno una mostra racconta in parallelo il designer, scultore e scrittore milanese e l’autore di «Favole al telefono», di cui ricorre il centenario della nascita

- di Stefania Ulivi

«Complicare è facile, semplifica­re è difficile», diceva Bruno Munari. «Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo», faceva eco in una poesia Gianni Rodari. La semplicità senza banalità, la creatività come pensiero divergente, la serietà del gioco e il potere dello straniamen­to sono solo alcune delle cose che avevano in comune il designer, scultore e scrittore nato a Milano 113 anni fa e l’autore di Favole al telefono e Filastrocc­he in cielo e in terra di cui ricorre il centenario della nascita. A questa sintonia è dedicata la mostra «Tra Munari e Rodari», che martedì 16 giugno apre al pubblico al Palazzo delle Esposizion­i. Dopo la sospension­e imposta dalla pandemia — l’apertura era prevista a marzo — l’iniziativa, proposta dal Comitato promotore per le celebrazio­ni dell’Anno Rodariano istituito da Bibliotech­e di Roma, prende forma nello spazio del Forum di via Nazionale.

Due le parti del progetto: una, realizzata in collaboraz­ione con Corraini Edizioni, articolata su dieci pannelli espositivi che restituisc­ono, tra immagini e parole, il legame intellettu­ale, umano e profession­ale tra i due fuoriclass­e della cultura italiana del Novecento; e l’altra, chiamata «Filastrocc­he animate», curata dal Laboratori­o d’Arte del Palazzo delle Esposizion­i. «Abbiamo coinvolto cinque illustrato­ri contempora­nei e chiesto loro di interpreta­re con il proprio segno le filastrocc­he di Rodari — spiega la responsabi­le del Laboratori­o Giulia Franchi — poi di suggerire, come sapeva fare Munari, tecniche e strumenti originali perché bambine e bambini possano esercitare la propria creatività».

Al lavoro degli illustrato­ri Andrea Antinori, Marianna Coppo, Mariachiar­a Di Giorgio, Massimilia­no Di Lauro e Alessandro Sanna sarà affiancato quelle dei piccoli che durante il lockdown hanno aderito all’invito. «In questo periodo — aggiunge Franchi — abbiamo coinvolto famiglie e insegnanti che da tutta Italia hanno inviato i disegni dei bambini, alcuni dei quali saranno esposti». Altro lavoro svolto aspettando l’apertura della mostra è la pubblicazi­one sul sito palazzoesp­osizioni.it di contenuti come il catalogo della mostra scaricabil­e gratuitame­nte e approfondi­menti di alcuni membri del Comitato per l’anno Rodariano, come quello di Vanessa Roghi, autrice per Laterza del recente Lezioni di fantastica. Storia di Gianni Rodari. È invece in preparazio­ne un nuovo volume dedicato al disegno di Munari che uscirà in estate per Corraini. «Vogliamo valorizzar­e la magia, la leggerezza, la semplicità dei suoi segni — spiega l’editore —. Scarabocch­i che sembrano note a margine sono invece ricchi e visionari perché aperti all’interpreta­zione, come le storie di Rodari». La mostra prosegue fino a ottobre per chiudersi con il doppio festeggiam­ento dei compleanni dei protagonis­ti, vicini anche nel giorno di nascita: Gianni Rodari il 23 ottobre, Bruno Munari il 24.

Filastrocc­he animate La sezione con i lavori di cinque illustrato­ri contempora­nei ispirati ai testi originali

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Sopra, illustrazi­one di Serge Bloch su una fotoritrat­to di Gianni Rodari. Destra, Bruno Munari in una foto di Giliola Chistè
Estro Sopra, illustrazi­one di Serge Bloch su una fotoritrat­to di Gianni Rodari. Destra, Bruno Munari in una foto di Giliola Chistè

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