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Palazzo delle Esposizioni Dal 16 giugno una mostra racconta in parallelo il designer, scultore e scrittore milanese e l’autore di «Favole al telefono», di cui ricorre il centenario della nascita
«Complicare è facile, semplificare è difficile», diceva Bruno Munari. «Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo», faceva eco in una poesia Gianni Rodari. La semplicità senza banalità, la creatività come pensiero divergente, la serietà del gioco e il potere dello straniamento sono solo alcune delle cose che avevano in comune il designer, scultore e scrittore nato a Milano 113 anni fa e l’autore di Favole al telefono e Filastrocche in cielo e in terra di cui ricorre il centenario della nascita. A questa sintonia è dedicata la mostra «Tra Munari e Rodari», che martedì 16 giugno apre al pubblico al Palazzo delle Esposizioni. Dopo la sospensione imposta dalla pandemia — l’apertura era prevista a marzo — l’iniziativa, proposta dal Comitato promotore per le celebrazioni dell’Anno Rodariano istituito da Biblioteche di Roma, prende forma nello spazio del Forum di via Nazionale.
Due le parti del progetto: una, realizzata in collaborazione con Corraini Edizioni, articolata su dieci pannelli espositivi che restituiscono, tra immagini e parole, il legame intellettuale, umano e professionale tra i due fuoriclasse della cultura italiana del Novecento; e l’altra, chiamata «Filastrocche animate», curata dal Laboratorio d’Arte del Palazzo delle Esposizioni. «Abbiamo coinvolto cinque illustratori contemporanei e chiesto loro di interpretare con il proprio segno le filastrocche di Rodari — spiega la responsabile del Laboratorio Giulia Franchi — poi di suggerire, come sapeva fare Munari, tecniche e strumenti originali perché bambine e bambini possano esercitare la propria creatività».
Al lavoro degli illustratori Andrea Antinori, Marianna Coppo, Mariachiara Di Giorgio, Massimiliano Di Lauro e Alessandro Sanna sarà affiancato quelle dei piccoli che durante il lockdown hanno aderito all’invito. «In questo periodo — aggiunge Franchi — abbiamo coinvolto famiglie e insegnanti che da tutta Italia hanno inviato i disegni dei bambini, alcuni dei quali saranno esposti». Altro lavoro svolto aspettando l’apertura della mostra è la pubblicazione sul sito palazzoesposizioni.it di contenuti come il catalogo della mostra scaricabile gratuitamente e approfondimenti di alcuni membri del Comitato per l’anno Rodariano, come quello di Vanessa Roghi, autrice per Laterza del recente Lezioni di fantastica. Storia di Gianni Rodari. È invece in preparazione un nuovo volume dedicato al disegno di Munari che uscirà in estate per Corraini. «Vogliamo valorizzare la magia, la leggerezza, la semplicità dei suoi segni — spiega l’editore —. Scarabocchi che sembrano note a margine sono invece ricchi e visionari perché aperti all’interpretazione, come le storie di Rodari». La mostra prosegue fino a ottobre per chiudersi con il doppio festeggiamento dei compleanni dei protagonisti, vicini anche nel giorno di nascita: Gianni Rodari il 23 ottobre, Bruno Munari il 24.
Filastrocche animate La sezione con i lavori di cinque illustratori contemporanei ispirati ai testi originali