La festa dei bambini per i giochi al luna park
Gli ombrelloni sono a 10 metri l’uno dall’altro. Nella struttura lavorano 100 persone
Nonostante il tempo incerto i giochi del Luneur sono tornati in funzione per la gioia dei più piccoli. Distanziamento, dipendenti in mascherina e anche in acqua i visitatori devono stare almeno a 7 metri l’uno dall’altro.
Sicurezza Temoscanner all’ingresso, distanziamento. Ed è consigliato il ticket online per evitare evenutali code
La ruota ha ripreso a girare, i giochi del Luneur hanno riaperto ieri. Nonostante le previsioni meteo incerte in mattinata il parco per bimbi più antico d’Italia, ha schiuso i cancelli dopo più di tre mesi di lockdown. E la giostra gigante e luminosa visibile da via Cristoforo Colombo è tornata ad offrire un indice di allegria e un segno di normalità.
A fare i primi bagni nella piscina della «splash zone» con gli scivoli curvi, le onde a spirale e le cascate d’acqua è stata una famiglia con tre bambini, il più piccolo di 4 anni, la maggiore di 10. «Non vedevamo l’ora di tornare — racconta la mamma di Edoardo. — Abitiamo a Trevignano ma il nostro specchio d’aqua è sempre stato questo». Temperature estive e sole splendente in mattinata poi nuvole e vento verso sera che non hanno scoraggiato le famiglie. «Finalmente i bambini sono tornati a giocare all’aperto dopo lunghe giornate con tablet, computer e giochi elettronici».
Il gufo gigante che sovrastava il parco negli anni ‘50, connotando l’area storica con la casa magica, è ancora lì. Sembra aver sorvegliato di nuovo il silenzio dell’area ludica dopo la chiusura e l’abbandono del 2006. Niente più pesci rossi, Rotar e trenino con il bruco verde per dieci anni, poi il lunapark è ripartito con il nome di Luneur Park e una nuova gestione.
Nella fase post Covid delle prudenti riaperture delle attività a rischio aggregazione, il parco dedicato ai bimbi per lo più tra i 2 e i 12 anni, comunica con i disegni delle civette le disposizioni di sicurezza. «Tenere la distanza di 1 metro, vietato lasciare indumenti in giro, spogliatoi e docce al chiuso non accessibili». All’entrata c’è la misurazione della temperatura e i genitori devono comunicare identità e indirizzo da tenere in archivio. Bagnini e baristi, sorveglianti e lavoratori hanno la mascherina .
«Siamo pronti con la sicurezza anti contagio prevista dalle norme — spiega Barbara Iacolina del Luneur Park. — Il distanziamento per gli ombrelloni è di dieci metri quadrati e in acqua le persone devono stare a sette metri di distanza. L’accoglienza per noi è così ridotta a un terzo rispetto a prima, ma l’importante è ricominciare».
Nel parco dei bimbi lavorano circa cento persone, tra dipendenti e collaboratori. «Sono tornati tutti alle loro occupazioni dopo mesi di cassa integrazione - continua Jacolina - . Il nostro impegno di ridare lavoro prescinde dagli ingressi che al momento sono contingentati negli orari e nel nupazienti mero». Per evitare le code alla biglietteria è preferibile fare il ticket online, ma arrivando al parco si può comunque effettuare l’ingresso. «Abbiamo predisposto per la splash zone due turni, dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 14 alle 15,30». La piscina poi chiude ma il resto del parco che si estende su oltre 60 mila metri quadrati con 25 attrazioni immerse nel verde, è aperto con giostre, montagne russe e trenini fino alle 23. Il biglietto per la piscina è di 15 euro il fine settimana, 10 nei giorni feriali, mentre per i giochi l’ingresso arriva a 20 euro se comprende la cena.
«Le persone che chiamano per prenotare sono molto prudenti - confida Iacolina -. Nel primo giorno di apertura non ci aspettavamo il pienone ed è importante che le persone si sentano tranquille. Terremo chiuse le aree giochi al coperto e abbiamo già avuto i controlli delle autorità per le disposizioni di sicurezza».
Le orme della civetta disegnate a terra indicano le distanze dove i bimbi in fila per le giostre devono mettere i piedi e i gel per la pulizia delle mani sono a disposizione prima di salire in pista.