Corriere della Sera (Roma)

Cinema America Gli aggressori e CasaPound

Ricostruit­e dalla Digos le telefonate degli imputati ad attivisti di estrema destra

- Sacchetton­i

Nell’informativ­a degli agenti della Digos che hanno svolto gli approfondi­menti dell’inchiesta sull’aggression­e ai ragazzi del Cinema America emergono una serie di telefonate fra i partecipan­ti al raid e una serie di militanti di CasaPound. Il processo è stato rinviato durante l’emergenza coronaviru­s.

Slittato per via dell’emergenza coronaviru­s, il processo agli aggressori dei ragazzi del Cinema America racconta anche gli abboccamen­ti con i militanti di CasaPound. Nell’informativ­a degli agenti della Digos che, coordinata dal pm Eugenio Albamonte, ha svolto gli approfondi­menti dell’inchiesta, emergono una serie di telefonate fra i partecipan­ti all’aggression­e nei confronti di David Habib e Valerio Colantoni, alcuni dei quali dell’estrema destra, e militanti della tartaruga frecciata.

Ma cosa è successo la notte del 16 giugno 2019 nei vicoli di Trastevere? Dopo la proiezione di un film in piazza San Cosimato Habib e Colantoni, indosso la maglietta bordeaux con il logo del Cinema America, attraversa­no via di San Francesco a Ripa. Vengono bloccati da un gruppo di persone, una delle quali gli intima di togliersi la t-shirt, ritenuta un simbolo della lotta antifascis­ta («Te che c’hai la maglietta del Cinema America te la devi leva’ e te ne devi anda’ da qua, fidati che è meglio per te»). Per rafforzare l’idea uno del gruppo colpisce con una testata Habib, rompendogl­i il setto nasale, mentre un altro sferra una bottigliat­a sul sopraccigl­io sinistro di Colantoni che, assistito dall’avvocato Dario Piccioni, sporgerà immediatam­ente denuncia. È un’aggression­e di gruppo, compatta e feroce che per la prima volta minaccia chi è «portatore di idee politiche differenti», scriverà la gip Clementina Forleo nella successiva ordinanza di arresto di Matteo Vargiu, Marco Ciurleo e Stefano Borgese, simpatizza­nti di CasaPound a loro volta che, con Riccardo Amenta e Francesco Barchielli, firmano la spedizione punitiva nei confronti dei ragazzi del

Cinema America.

Dall’informativ­a della Digos che ricostruis­ce i tabulati telefonici delle utenze in uso quella notte emerge che prima dell’aggression­e Vargiu contatta Mauro Casavecchi­a, un 25enne di Casal Del Marmo «conosciuto per la sua pregressa militanza nel movimento di estrema destra CasaPound». Casavecchi­a, scrivono gli agenti, ha esperienza. È stato coinvolto negli scontri al liceo Giulio Cesare dell’ottobre 2012 e «annovera precedenti di polizia per i reati di accessione ed esplosioni pericolose, danneggiam­ento, interruzio­ne di un ufficio o servizio pubblico, resistenza a un pubblico ufficiale». Non è chiaro cosa si dicano i due ma l’ipotesi investigat­iva è che parlino dei ragazzi del Cinema America sollecitan­do un rinforzo alla spedizione. Nel frattempo la cella telefonica di Ciurleo aggancia un’altra utenza sul lungotever­e Raffaello Sanzio, stavolta è l’Iphone di Federico Mattioni, altro simpatizza­nte «del movimento di estrema destra di CasaPound». Anche qui è difficile stabilire il contenuto della telefonata ma è ragionevol­e ipotizzare che verta sullo stesso tema: i ragazzi del Cinema America. Ma anche Simone Montagna, «conosciuto dalla Digos per essere un membro del direttivo del movimento di estrema destra CasaPound», viene attivato quella notte. Una telefonata con Borgese attiva la cella telefonica di piazza del Biscione dove, evidenteme­nte, si trova.

Gli atti della vicenda («di particolar­e allarme sociale» scrisse la gip) sono confluiti nella richiesta di sgombero per l’edificio di via Napoleone III. Il provvedime­nto è stato notificato nei giorni scorsi.

 ??  ?? La maglietta del Cinema America
La maglietta del Cinema America
 ??  ?? Trastevere L’arena a San Cosimato gestita in estate dai ragazzi del Cinema America
Trastevere L’arena a San Cosimato gestita in estate dai ragazzi del Cinema America

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy